Quirinale, il discorso di Mattarella: "Insieme siamo responsabili del futuro dell'Italia"

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Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha giurato a Montecitorio delineando l'orizzonte e le priorità sulle quali l'Italia dovrebbe lavorare. All'evento erano presenti anche i membri del governo, compreso il Presidente del Consiglio Mario Draghi

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è ufficialmente insediato per il suo secondo mandato dopo aver giurato a Montecitorio, di fronte a un'aula gremita che lo ha spesso interrotto per applaudire. "Giuro di essere fedele alla Repubblica e osservarne lealmente la costituzione", ha esordito, prima di pronunciare un discorso in cui ha toccato molti temi: dal ruolo del Parlamento a quello della giustizia, dalle sfide globali all'importanza della cultura, fino alla necessità di eliminare piaghe sociali come la violenza sulle donne e le morti sul lavoro (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - IL DISCORSO INTEGRALE).

Le parole introduttive

Mattarella ha iniziato il suo discorso ringraziando i parlamentari e sottolineando che questo suo secondo mandato era inatteso, ma è arrivato dopo "giorni travagliati". "Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica. Adempirò al mio dovere secondo i principi e le norme della Costituzione, cui ho appena rinnovato il giuramento di fedeltà, e a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi. La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione", ha detto.

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L'orizzonte

"Nuove difficoltà si presentano. Le famiglie e le imprese dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell’energia. Preoccupa la scarsità e l’aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi", ha proseguito Mattarella delineando l'orizzonte dei prossimi mesi. "Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza", ha continuato, sottolineando l'importanza di un "impegno comune", di crescere nell'unità e di offrire ai giovani "percorsi di studio e lavoro".  Mattarella ha quindi parlato di ambiente e della necessità di "un’Italia impegnata nella tutela della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni". 

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Le priorità

Mattarella ha quindi parlato del ruolo dell'Unione europea. "I popoli dell’Unione Europea devono esser consapevoli che ad essi tocca un ruolo di sostegno ai processi di stabilizzazione e di pace nel martoriato panorama mediterraneo e medio-orientale. Non si può sfuggire alle sfide della storia e alle relative responsabilità". In questo contesto, ha specificato, l'Italia non deve rimanere in disparte ma fornire "idee e proposte". Secondo il Presidente, svolgere questo compito spetta anche al governo guidato da Mario Draghi, "nato, con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell’emergenza e ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell’Europa". Mattarella ha quindi ringraziato l'esecutivo e ha rivolto a tutti i suoi membri gli auguri di buon lavoro. "I grandi cambiamenti che stiamo vivendo a livello mondiale impongono soluzioni rapide, innovative, lungimiranti, che guardino alla complessità dei problemi e non soltanto agli interessi particolari". 

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Il ruolo del Parlamento

Mattarella ha dunque parlato della democrazia italiana. "Proprio la velocità dei cambiamenti richiama, ancora una volta, il bisogno di costante inveramento della democrazia". Il Presidente ha definito in questo contesto "cruciale" il ruolo del Parlamento "come luogo della partecipazione. Il luogo dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni che si assumono. Il luogo dove la politica riconosce, valorizza e immette nelle istituzioni ciò che di vivo cresce nella società civile". Per il presidente è "decisivo" anche il ruolo e lo spazio delle autonomie. "Il pluralismo delle istituzioni, vissuto con spirito di collaborazione – come abbiamo visto nel corso dell’emergenza pandemica – rafforza la democrazia e la società". Il presidente della Repubblica ha proseguito: "Non compete a me indicare percorsi riformatori da seguire. Ma dobbiamo sapere che dalle risposte che saranno date a questi temi dipenderà la qualità della nostra democrazia. Quel che appare comunque necessario – nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese – il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati".

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Il compito dei partiti e della politica

Nel discorso di Mattarella non è mancato un riferimento ai partiti. "La qualità stessa e il prestigio della rappresentanza dipendono, in misura non marginale, dalla capacità dei partiti di esprimere ciò che emerge nei diversi ambiti della vita economica e sociale, di favorire la partecipazione, di allenare al confronto", ha detto. "I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali. Senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e più indifeso. Deve poter far affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica. Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza perché, attraverso nuove regole, può favorire una stagione di partecipazione. Anche sul piano etico e culturale, è necessario – proprio nel momento della difficoltà – sollecitare quella passione che in tanti modi si esprime nella nostra comunità. Occorre che tutti, i giovani in primo luogo, sentano su di loro la responsabilità di prendere il futuro sulle loro spalle, portando nella politica e nelle istituzioni novità ed entusiasmo".

 

Il tema della giustizia

Mattarella ha dedicato una parte del suo discorso anche alla giustizia e all'importanza che sia garantita. "I cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’Ordine giudiziario. Neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone", ha detto. "Va sempre avvertita la grande delicatezza della necessaria responsabilità che la Repubblica affida ai magistrati. La Magistratura e l’Avvocatura sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare appieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei".

 

L'importanza della cultura

Il capo dello Stato ha quindi parlato della cultura come di un "elemento costitutivo dell’identità italiana". Secondo il capo dello Stato, bisogna fare "in modo che questo patrimonio di ingegno e di realizzazioni – da preservare e sostenere – divenga ancor più una risorsa capace di generare conoscenza, accrescimento morale e un fattore di sviluppo economico. Risorsa importante particolarmente per quei giovani che vedono nelle università, nell’editoria, nelle arti, nel teatro, nella musica, nel cinema un approdo professionale in linea con le proprie aspirazioni", ha detto, prima di ricordare l'attrice Monica Vitti, scomparsa nelle ultime ore. "Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità". Mattarella ha quindi continuato: "Costruire un’Italia più moderna è il nostro compito. Ma affinché la modernità sorregga la qualità della vita e un modello sociale aperto, animato da libertà, diritti e solidarietà, è necessario assumere la lotta alle diseguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche".

 

Le piaghe da eliminare

Mattarella ha parlato della ripresa dell'Italia ma, ricordando gli ostacoli di fronte a donne e giovani, ha sottolineato: "Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita.  Nostro compito – come prescrive la Costituzione – è rimuovere gli ostacoli". A questo proposito, il presidente ha ricordato anche le persone morte sul luogo di lavoro sottolineando che questi decessi "feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro". Il presidente della Repubblica ha quindi parlato dell'importanza di eliminare altre piaghe, come le aggressioni alle minoranze, la violenza sulle donne, il sovraffollamento delle carceri. Ha aggiunto che "la nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri", e ha parlato dell'importanza di rispettare gli anziani e di rimuovere le barriere che le persone con disabilità devono affrontare. "Dignità è un Paese libero dalla mafie e dal ricatto della criminalità", ha proseguito. "Libero dalla complicità di chi fa finta di non vedere".



Le parole conclusive

Mattarella ha terminato il suo discorso ricordando David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo morto giorni fa, e le sue ultime parole, incentrate sulla speranza. Poi ha detto: "Noi, insieme, [siamo] responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia!"

 

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