Berlusconi Presidente della Repubblica, Letta: “Pd non lo voterebbe”

Politica

"Il governo ha una larga maggioranza, la più larga maggioranza che c'è e sarebbe una contraddizione totale che minerebbe la stessa tenuta del governo, se l'elezione del presidente della repubblica avvenisse su un candidato di bandiera, come lo sarebbe Berlusconi: il governo cadrebbe la mattina dopo", osserva il segretario del Partito democratico

Non guarda ai sondaggi che danno il Partito democratico in crescita, ma ai temi dell'attualità politica: dall'elezione del prossimo Presidente della Repubblica al referendum sulla cannabis fino, ancora, alla legge sul suicidio assistito. Enrico Letta, intervenuto nella serata di ieri a Cartabianca su Rai 3, esclude che il suo partito possa appoggiare la candidatura di Silvio Berlusconi per il Colle e prevede che l'elezione del successore di Sergio Mattarella sarà a larga maggioranza. "Non potrà che essere così, altrimenti - chiarisce - il governo cadrebbe immediatamente dopo".

La posizione del Pd

Sul nome del candidato, ribadisce il segretario del Partito Democratico, c’è tempo, "prima si deve approvare la legge di Bilancio". "Il governo ha una larga maggioranza, la più larga maggioranza che c'è e sarebbe una contraddizione totale che minerebbe la stessa tenuta del governo, se l'elezione del presidente della repubblica avvenisse su un candidato di bandiera, come lo sarebbe Berlusconi: il governo cadrebbe la mattina dopo", osserva Letta.

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I temi dell'attualità politica

Su Rai Tre l'ex premier parla anche del referendum sulla liberalizzazione delle droghe leggere. La posizione del partito di largo del Nazareno, conferma, arriverà al termine della discussione che è già stata avviata. "Ho la mia idea ben chiara ma se dicessi come la penso influenzerei il dibattito. Non voglio dividere ma portare il Pd a una posizione comune". E sulla questione del fine vita spiega. "Siamo riusciti a ottenere che il 13 dicembre arrivi in Aula alla Camera il testo sul suicidio assistito, che oggi è la soluzione più avanzata e in linea con la sentenza Corte costituzionale. Sono fiducioso che si riesca a coprire un vuoto normativo", afferma e lancia un appello ai partiti: "Non facciamo di questa norma una battaglia ideologica". 

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