Il leader di Italia Viva accusa il segretario del Pd: "Si è consumata una figuraccia della classe politica, incapace di dire parole chiare sui diritti civili, tornando indietro di vent'anni". E parla di "suicidio politico" di Pd e M5s. VIDEO
"Sul ddl Zan si è consumato un disastro politico, gestito con totale incapacità dal Pd di Enrico Letta, che prima ha fatto un'apertura in tv e poi ha deciso di andare al muro contro muro, giocando una partita ideologica sulla pelle delle persone. E naturalmente perdendola, come era chiaro per tutti quelli che conoscono il Senato, la politica e, soprattutto, la matematica”. L’analisi del voto sul ddl Zan che Matteo Renzi affida alla sua newsletter e a un video sui social è un duro attacco nei confronti del segretario del Pd. “Si è consumata una figuraccia della classe politica, incapace di dire parole chiare sui diritti civili, tornando indietro di vent'anni – continua Renzi - noi siamo quelli che hanno messo la fiducia sulle unioni civili, loro quelli che hanno affossato il ddl Zan”.
"Da Pd e M5s suicidio politico"
Renzi respinge le accuse di tradimento: “Si è consumata la consueta aggressione verbale contro Italia Viva, portata avanti da Pd e Cinque Stelle che - incapaci di portare a casa il risultato - cercano alibi e colpevoli, dando la colpa a noi. Pensate che vengono rilanciate sui social le richieste di andare sotto le sedi di Italia Viva: questa è la lezione democratica di chi voleva una legge contro l'odio. Più ci penso, più mi domando come sia stato possibile per Pd e Cinque Stelle un suicidio politico di questo genere. Tutti sapevano che il provvedimento non sarebbe mai passato a scrutinio segreto. E i numeri dimostrano che tutti i gruppi hanno avuto diversi franchi tiratori".