La manovra 2022 è in via di definizione, anche se, per vedere tutti i dettagli, bisognerà aspettare il suo varo in Cdm. Per ora è stato messo a punto il Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato a Bruxelles. Tensioni sul tema pensione, con il Carroccio che ha espresso la sua "riserva politica" sull’opzione Quota 102 nel 2022 e Quota 104 nel 2023. Giorgetti: "Nessuna decisione è stata presa. Escluso un ritorno alla Fornero". Cgil: "Proposte governo inaccettabili". Tensioni anche sul Superbonus
Dal taglio delle tasse sul lavoro, agli interventi per arginare il caro-bollette. Dalle misure per scongiurare il ritorno alla legge Fornero sulle pensioni, alle riconferme dei bonus per ristrutturare casa. Sono questi i temi principali della manovra 2022, anche se, per vedere tutti i dettagli, bisognerà aspettare il suo varo in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Per ora il Cdm ha messo a punto il Documento programmatico di bilancio (Dpb), che è stato inviato a Bruxelles. Ma è braccio di ferro sul tema delle pensioni, con la Lega che ha espresso la sua "riserva politica" sull’opzione Quota 102 nel 2022 e Quota 104 nel 2023. Critica la Cgil: "Le proposte che stanno venendo avanti, se venissero poi confermate dagli atti che ancora non sono a nostra disposizione, sono inaccettabili", commenta il segretario nazionale con delega alle politiche previdenziali, Roberto Ghiselli. Intanto nella tabella del Dpb, per la "flessibilità del sistema pensionistico" si prevedono 601 milioni nel 2022, 451 milioni nel 2023, 507 milioni nel 2024. In legge di bilancio, si legge nel documento, "vengono previsti interventi in materia pensionistica per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario".
Giorgetti: "Nessun scelta su pensioni". Salvini: "No alla Fornero"
"Sulle pensioni ci sono diverse ipotesi in ballo, ma nessuna decisone su quota 100 è stata presa, così come chiesto dai ministri della Lega. Nei prossimi giorni si decideranno modalità e tempi delle modifiche del sistema pensionistico. Escludo qualsiasi ritorno alla legge Fornero”, ha fatto sapere il ministro Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm di ieri, 19 ottobre. "Lavori in corso su reddito di cittadinanza e pensioni, la Lega è impegnata per tutelare i lavoratori precoci e quelli delle piccole e medie imprese del commercio e dell'artigianato”, ha aggiunto Matteo Salvini. “In più c'è soddisfazione per i 7 miliardi di taglio alle tasse e per la difesa dell'impianto delle pensioni: nessun ritorno alla Fornero". Palazzo Chigi, dopo il Cdm di ieri, si è limitato per ora a spiegare in una nota che "vengono previsti interventi in materia pensionistica, per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario".
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Quota 102 e 104
Quello delle pensioni è un punto molto sensibile per la Lega, che vuole mitigare l'impatto della fine di Quota 100 ed evitare un brusco ritorno alla Fornero. In manovra potrebbe essere introdotta nel 2022 'Quota 102', cioè un meccanismo che consentirebbe di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi (ci rientrerebbero poco meno di 50mila persone), e nel 2023 'Quota 104'. Questo consentirebbe di ammorbidire lo scalone della Fornero, che costringerebbe ad aspettare i 67 anni per dire addio al lavoro.
Cgil, Ghiselli: "Proposte governo inaccettabili"
Ma le ipotesi in campo non piacciono alla Cgil. "L'ipotesi di quota 102 o 104 sarebbe una vera e propria presa in giro, perché nessun lavoratore e nessuna lavoratrice potrebbe accedere di fatto sostanzialmente a quella misura", ha dichiarato Ghiselli (Cgil), intervenendo a Bari all'incontro "Pensioni e sistema previdenziale. La riforma che vogliamo". "Ci vuole una riforma vera di pensioni, non vogliamo soltanto superare quota 100 - spiega - e quindi chiediamo al Governo di cambiare strada, di fare una proposta che vada incontro a quelle che sono le richieste anche del sindacato, che interpreta una preoccupazione forte nel mondo del lavoro su questi temi".
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Tensioni anche sul Superbonus
La discussione si è accesa anche sul Superbonus e in generale sui bonus edilizi: sembra destinato a saltare il bonus facciate, mentre per il bonus al 110% potrebbero essere introdotte limitazioni, come per i condomini. Il Pd chiede che la misure resti invariata anche per il 2023 e comprenda anche villette e palazzine unifamiliari. "Il bonus facciate è una misura che sta funzionando. Fa lavorare le imprese e rende piu' belli borghi e citta', dai centri storici alle periferie. L'incentivo del 90% si giustifica proprio perché le facciate, pur essendo di proprietà privata, sono di fatto beni pubblici che rendono più belle o più degradate strade e piazze italiane", dice il ministro della Cultura Franceschini a margine di un evento al ministero. "Sui villini monofamiliari sia per tutto il 2022", chiede Patuanelli per il M5s. Nel Dpb, si conferma la proroga "dei bonus per ristrutturazioni edilizie, riqualificazione energetica, mobili, sisma, verde". Lo stanziamento aggiuntivo è minimo, meno di 40 milioni, nel 2022 (si tratta di crediti di imposta), mentre nel 2023 sono appostati circa 500 milioni che salgono a due miliardi e mezzo nel 2024.
Gli altri punti della manovra
Il reddito di cittadinanza, misura cara al M5s, dovrebbe essere rifinanziato nel 2022 con 8,8 miliardi, di cui circa 800 milioni circa aggiuntivi: la copertura riguarda l'intera platea beneficiaria già quest'anno, ma nuovi criteri più stringenti e controlli più incisivi - oltre a un meccanismo di decalage dopo la prima offerta di lavoro - dovrebbero essere introdotti in manovra. Poco più di 4 miliardi dovrebbero poi andare alla sanità. Sono attesi fondi per la scuola e l'università, il taglio dell'Iva sugli assorbenti, la stabilizzazione dei congedi per i papà e del bonus tv.