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Green pass, Salvini: no a modello Francia. Draghi non è per estremismi

Politica
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Lo ha detto il leader della Lega al termine del faccia a faccia con il premier a Palazzo Chigi. "Incontro molto utile, totale condivisione su come andare avanti nei prossimi mesi: bisogna accelerare sulle riforme, la riforma della giustizia è da approvare entro l'estate", ha detto il capo del Carroccio

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"Dal mio punto di vista nessun modello francese, non devi tirare fuori un tampone per andarti a bere un cappuccino o mangiare una pizza".  Sono le parole del leader della Lega Matteo Salvini al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Draghi (COVID - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).

"No alle scelte estreme"

"Abbiamo abbiamo parlato con Draghi del Green pass alla francese, ma non metto in bocca opinioni al presidente. Diciamo che le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi - sottolinea Salvini -. Noi non siamo per gli estremismi. Il modello francese non è un modello, è fuori discussione. Ovviamente bisogna continuare con il rispetto delle regole per situazioni di grande assembramento: se ci sono eventi particolarmente affollati, lo stadio, ci può essere una richiesta di controlli sacrosanta". 

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Il vaccino

Il vaccino deve essere una scelta consapevole, non un obbligo secondo il leader del Carroccio. A chi gli domanda come si possa conciliare la riapertura delle scuole in sicurezza con l'assenza di obbligo vaccinale per gli insegnati, Salvini ha risposto: "Tutti i fragili hanno tutta la convenienza di mettersi in sicurezza con il vaccino. Io non inseguo nessuno con la siringa, le cose vanno spiegate. Il vaccino deve essere una scelta non può essere un obbligo".

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Subito la giustizia

Salvini ha risposto anche sull'andamento del faccia a faccia con il premier. "Incontro molto utile, totale condivisione su come andare avanti nei prossimi mesi: bisogna accelerare sulle riforme, la riforma della giustizia è da approvare entro l'estate". 

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Elezioni comunali

Poi un commento sulle elezioni comunali: "Far le elezioni a settembre vuol dire fare le liste a Ferragosto", ha detto Salvini commentando la proposta di alcuni sindaci, sostenuta dal Pd, di anticipare a settembre la finestra elettorale. "Dai, non scherziamo. Si vota il 10 ottobre", ha concluso.

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