M5s, Casaleggio lascia. Conte: “Strade divise, ma c’è rispetto. Di Maio? Nessun dualismo”

Politica

Casaleggio si è disiscritto dai 5 Stelle dopo l'annuncio dell'accordo per la riconsegna dei dati degli iscritti al Movimento. Intervistato da La Stampa afferma: "Regole violate, impossibile proseguire". L'ex premier, sul Corriere della Sera, intanto, commenta l'azione dell'esecutivo di Mario Draghi: "Alcune scelte hanno suscitato perplessità, ma continueremo a sostenerlo" 

"Alcune decisioni del governo in carica ci hanno disorientato, ma continueremo a sostenerlo con lealtà senza rinunciare alle nostre battaglie". A dirlo è l'ex premier Giuseppe Conte che, in un'intervista al Corriere della Sera, sottolinea come la nuova leadership del M5s non avrà "un uomo solo al comando, ma nuove figure e nuovi ruoli". Intanto, nei giorni scorsi, è arrivato l'accordo tra il M5s e Rousseau per la riconsegna dei dati degli iscritti al Movimento. Poco dopo l'ufficialità, la prima reazione è stata quella di Davide Casaleggio che si è disiscritto dal M5s. E proprio Casaleggio, oggi, intervistato da La Stampa, fa sapere: "Abbiamo dato a migliaia di sconosciuti l'opportunità di rivestire ruoli prestigiosi e impensabili. Questo è successo anche con l'avvocato del popolo Giuseppe Conte. Ora si vuole attribuire questa possibilità a persone ben definite". E accusa: "Regole violate, impossibile proseguire".

Conte: “Strade divise, ma grande rispetto per Casaleggio”

Conte, sul nuovo M5s, spiega che "avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese. Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi. E non ci saranno più 'no' pregiudiziali".  L'ex premier nega con decisione il dualismo con Di Maio: "Sono tre anni che questo presunto dualismo scompare e riappare sui giornali, in realtà abbiamo sempre lavorato proficuamente fianco a fianco”. Poi, parlando di sé e del M5s, l’ex premier spiega: sarò "eletto democraticamente e chiamato a operare la sintesi in modo da orientare la rotta e tenere la barra dritta. Non avremo un uomo solo al comando, ma nuove figure e ruoli con numerosi organi”. Gli iscritti, anticipa, "li consulteremo ancor più di prima, attraverso una piattaforma telematica che rimarrà lo strumento principale". E su Casaleggio spiega: “Le strade si sono divise, ma io e tutto il Movimento abbiamo grande rispetto per Casaleggio, padre e figlio”.

 

Casaleggio: “Era necessario separare le strade”

Mentre Casaleggio, osserva che tra Rousseau e il M5s ”era necessario separare le strade. Negli ultimi 16 mesi il Movimento ha deciso di violare così tante regole e principi di democrazia interna e di rispetto delle decisioni degli iscritti da rendere impossibile per noi continuare un percorso condiviso. Siamo arrivati a non vedere motivi per stare ancora insieme. I soldi come la consegna degli iscritti non sono mai stati la causa del problema, ma un effetto. Il problema era che il Movimento non intendeva onorare gli impegni presi pagando i lavoratori che attendevano il dovuto da mesi". La democrazia partecipativa "credo sia l'antidoto all'accentramento di potere nelle mani di poche persone, al carrierismo politico e all'iperleaderismo. Non è un caso, infatti, che Rousseau, come modello di partecipazione orizzontale e aperto, abbia iniziato a essere percepito come scomodo proprio nella fase di trasformazione gerarchica del movimento verso un'organizzazione partitica tradizionale”, ha aggiunto. E sul futuro ha spiegato: “Rousseau sarà uno spazio laico e aperto a tutti. Qualunque comunità di cittadini vorrà promuovere la partecipazione dal basso troverà in Rousseau un acceleratore".

Alessandro Di Battista nel quartier generale del Movimento 5 Stelle, 26 febbraio 2013 a Roma.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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