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Funivia Stresa-Mottarone, D'Incà: "Magistratura faccia presto". Meloni: "Gravità inaudita"

Politica

Dopo gli ultimi svluppi investigativi e il fermo di alcune persone, tra cui il gestore dell'impianto Luigi Nerini, per l'incidente in cui sono morte 14 persone, da più parti si chiede alla giustizia di agire in fretta. Salvini: "Se fosse vero, non esisterebbe pena al mondo per punire tanta avidità e cattiveria". Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana: "Basta con la retorica sui troppi controlli". Gentiloni: "Quanto emerge dalle indagini è osceno"

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Dopo il fermo di tre persone (il gestore dell'impianto Luigi Nerini, il direttore dell'esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini) e gli ultimi sviluppi investigativi, secondo cui vi sarebbe un "gesto consapevole" all'origine della tragedia della funivia Stresa-Mottarone nella quale hanno perso la vita 14 persone,  anche la politica chiede che la giustizia agisca in modo rapido. A partire da Federico d'Incà, ministro per i rapporti con il Parlamento, che a Sky TG24 si è detto scioccato dal "sapere che qualcuno non ha lavorato nel modo giusto" ritenendo che "la magistratura debba fare in fretta, se queste sono le colpe, nel rispetto delle vittime". Sulla vicenda sono intervenuti anche altri esponenti, da centrosinistra a centrodestra, fra cui Nicola Fratoianni, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. "Aspettiamo gli sviluppi delle indagini, ma quanto emerge sulla tragedia della funivia è osceno", ha scritto su Twitter il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni.

Meloni: "Giustizia implacabile"

Sempre a Sky TG24, anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha espresso il suo parere sulla responsabilità nell'incidente di quanti dovevano garantire la sicurezza della funivia, ritenendo che "se fosse confermata sarebbe una cosa di una gravità inaudita: 14 vite spezzate, un bimbo di 5 anni che si ritrova quasi con nessuno al mondo. Credo ciascuno di noi abbia sofferto per un'altra tragedia che, in un momento già difficile, dà un immagine dell'Italia preoccupante anche agli occhi dei turisti. Se la Procura si è mossa così avrà le sue ragioni. Se è stata una scelta volontaria credo che la giustizia debba essere implacabile".

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Salvini: "Non esiste pena per tanta avidità"

Su Twitter, invece, il leader della Lega Matteo Salvini si scaglia contro i presunti colpevoli. "Altro che disgrazia - ha scritto - altro che fatalità. Tre arresti per la strage della funivia Stresa-Mottarone, l’accusa è di aver volontariamente disattivato il freno per motivi economici. Se fosse vero, non esisterebbe pena al mondo per punire tanta avidità e cattiveria".

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Fratoianni: "Basta con la retorica sui troppi controlli"

Il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, a Sky TG24, ha affermato che "se qualcuno per profitto o per non chiudere in un week end un impianto di trasporto, o per non fare i lavori necessari, insomma per non perdere qualche soldo, mette a rischio la vita delle persone, e in questo caso drammatico contribuisce a una strage, vuol dire che viviamo in una società sbagliata". Il segretario nazionale di Si ha poi aggiunto: "Si fermi subito allora nel dibattito politico la storiella della liberalizzazione del codice degli appalti, la si smetta con la retorica dei troppi controlli e lacciouli e della necessità di limitarli, la si smetta con la retorica che è la burocrazia che blocca tutto. Perchè alla fine tutto finisce qui a un meccanismo in cui il tema è questo: bisogna essere veloci perchè c'è bisogno di profitto. E pazienza se qualcosa salta".

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M5S: "Presto giustizia in nome delle vittime"

"Le notizie che arrivano da Stresa lasciano sgomenti e attoniti", hanno scritto in una nota le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle della commissione Trasporti. "Gli sviluppi delle indagini sul crollo della funivia del Mottarone, che hanno portato all'arresto di tre persone la scorsa notte, tracciano un quadro allarmante di quanto accaduto. È terribile apprendere che non si sarebbe lavorato in maniera corretta. In ogni caso dovrà essere fatta presto giustizia - proseguono e concludono - Controlli, sicurezza e manutenzioni infrastrutturali sono imprescindibili. Non possiamo permettere che, in nome del profitto, si sacrifichino vite umane. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari".

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