Bianchi: "La scuola non è stata ferma nonostante l'emergenza. Per Draghi è al primo posto"

Politica

Il nuovo ministro dell’Istruzione al convegno di Federmobilità: “Ci sono difficoltà in tutto il Paese, ma in alcune zone marginali ancora di più. Sappiamo che i trasporti sono la connessione necessaria per rimanere insieme"

"La scuola non è stata ferma, ha fatto un apprendimento collettivo a cui dovremmo imparare a dare il giusto valore. Abbiamo vissuto questa fase difficile. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno permesso ai bambini di andare nella scuola dell'obbligo. Il premier ha posto la scuola all'inizio del suo discorso, al primo posto". Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenendo al al convegno online "Una proposta per l'organizzazione futura della scuola, della mobilità e degli orari delle città", promosso da Federmobilità e parlando delle difficoltà legate al periodo di emergenza coronavirus (COVID-19, AGGIORNAMENTI - GOVERNO DRAGHI, IL LIVEBLOG).

"La scuola dà il ritmo quotidiano alla vita"

Secondo Bianchi "la scuola dà il ritmo quotidiano alla vita di tutta la comunità". Il ministro inoltre aggiunge: "Ragioniamo e ragionate sull'emergenza, ma andiamo oltre. Ho imparato che bisogna organizzare le cose, dobbiamo uscire dalla gabbia del Novecento. Dobbiamo avere una scuola più aperta, i trasporti sono anche questo, né un atto dovuto, né un atto accessorio. Negli ultimi anni '90 - prosegue Bianchi - un rapporto Unesco diceva che la scuola serve per vivere insieme, i trasporti non sono una parentesi muta nella vita di un ragazzo, sono un momento importante su cui noi stiamo lavorando e rispetto al quale dobbiamo imparare la coscienza del vivere insieme. Mai come oggi la scuola è tornata scuola".

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"Difficoltà in tutto il Paese, ma in alcune zone ancora di più"

"Sappiamo tutti le difficoltà che ci sono - continua Bianchi - e sappiamo che non sono distribuite in maniera lineare in tutto il Paese. Ci sono zone più in difficoltà di altre, quelle marginali, la nostra montagna, i centri urbani. Non tutti i territori sono nella stessa condizione, ma sappiamo che neppure le persone sono nelle stesse condizioni. Ci mettiamo dalla parte di coloro che hanno più difficoltà. Ci mettiamo dalla parte delle periferie e dalla parte della montagna. Sappiamo che i trasporti sono la connessione necessaria per rimanere insieme".

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"Dobbiamo lavorare tantissimo, ma esprimeremo il meglio"

"Il ministro ha una funzione importante nella rappresentanza del Paese e per giunta in un luogo così importante come quello degli apprendimenti. Tutte le persone che ci stanno seguendo oggi rappresentano il territorio e sono parte fondante di questo Paese. Dobbiamo lavorare tantissimo, ma sono convinto che il Paese, come in tutti i momenti di difficoltà, saprà esprimere il meglio di se stesso".

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