Governo Draghi, verso tecnici nei ministeri chiave. Pronti anche Salvini e Di Maio
Profili tecnici nei ministeri chiave, soprattutto quelli cruciali per il Recovery plan: è l’ipotesi più accreditata, nelle ore in cui l’ex presidente della Bce chiude il secondo e ultimo giro di consultazioni con i partiti e le parti sociali. Ecco le indiscrezioni e le figure che potrebbero occupare i posti chiave
Profili tecnici nei ministeri chiave, soprattutto quelli cruciali per il Recovery plan: è l'ipotesi più accreditata, nelle ore in cui Mario Draghi chiude il secondo e ultimo giro di consultazioni con i partiti e le parti sociali
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Nel governo anche politici, ma non in ruoli di prima fascia, secondo alcuni come viceministri e sottosegretari. L'altra ipotesi riguarda i tempi: il nuovo esecutivo potrebbe giurare venerdì pomeriggio, ma non si esclude sabato. Ipotesi, appunto. Perché ai rappresentanti dei partiti, che sono usciti dagli incontri esibendo diverse gradazioni di entusiasmo, il premier incaricato non ha rivelato nulla
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L'unica oppositrice dichiarata, Giorgia Meloni, racconta che lei ha provato a fare domande ma "lui non ha replicato". Pare che Silvio Berlusconi gli abbia proposto Antonio Tajani come ministro, ma che Draghi non si sia sbilanciato neanche davanti al candidato in persona
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Ai Cinque stelle, tanto tormentati da costringere Beppe Grillo a tornare a Roma per presidiare i corridoi parlamentari, Draghi dice di aver studiato il modello del superministero francese che unisce infrastrutture, trasporti ed energia per coordinare la transizione energetica e ambientale. Superministro potrebbe essere anche il titolare dell'Economia, se avrà la delega al Recovery, come avviene già in Francia
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Il nome più accreditato per il ruolo resta quello di Daniele Franco, attuale direttore generale di Bankitalia, che però Draghi potrebbe chiamare a Palazzo Chigi, a ricoprire il delicato incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio
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Per quanto riguarda la poltrona più alta di via XX Settembre, restano in piedi almeno due ipotesi: uno spacchettamento utile a dedicare una fetta di competenze alla riforma fiscale che dovrà essere adottata, oppure l’interim di Draghi
In questo quadro sembrano in ascesa le quotazioni di Ernesto Maria Ruffini (nella foto). Non sarebbe nemmeno tramontata l’ipotesi di una conferma di Roberto Gualtieri. Un altro nome quotato è quello di Alessandra Dal Verme, ispettore generale per gli affari economici del Mef, esperta di programmazione economica: potrebbe avere un ruolo per l’attuazione del Recovery plan, magari come sottosegretaria alla presidenza del Consiglio
Nel caso di interim di Draghi, è lunga la rosa di nomi papabilo per le deleghe economiche: da Dario Scannapieco della Bei alla ex Confindustria Marcella Panucci (nella foto), da Carlo Cottarelli a Ignazio Angeloni della vigilanza Bce, da Lucrezia Reichlin a Francesca Bria, presidente di Cdp venture capital
C'è chi afferma che, come figura di raccordo con la politica, l'ex presidente della Bce vedrebbe bene come sottosegretario a Palazzo Chigi il leghista Giancarlo Giorgetti, ma indicare Giorgetti potrebbe creare problemi con gli altri partiti della larga maggioranza e non è detto che sia una mossa gradita alla Lega
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Non sono un mistero le aspirazioni del M5s per i suoi ministri uscenti, da Luigi Di Maio a Stefano Patuanelli. Ma la convinzione che si radica ogni giorno di più è che i leader si "eliderebbero" tra loro, rischierebbero di portare a galla quelle divisioni che la figura di Draghi sembra avere appianato
A un politico, secondo alcune fonti, potrebbe andare la delega ai Rapporti con il Parlamento, mentre i tecnici, avrebbero tutti i portafogli più pesanti, dallo Sviluppo economico, al Lavoro, dalla Giustizia al Viminale: due caselle per cui i rumors accreditano in pole rispettivamente Marta Cartabia (nella foto) e Luciana Lamorgese
A Palazzo Chigi, da sottosegretari alla presidenza del Consiglio, si accreditano anche Antonio Catricalà (nella foto) e Filippo Patroni Griffi
Mentre come segretario generale l'obiettivo sarebbe sempre quello di una figura di profilo alto e perciò si citano anche nomi come quello di Luigi Carbone (nella foto), attuale capo di gabinetto di Gualtieri, Roberto Garofali, già segretario generale a Chigi con Letta, e Mauro Masi, provenienza Bankitalia e per anni segretario generale a Chigi con i governi Berlusconi, poi ad di Consap e Banca Fucino
Per la Farnesina, oltre a Luigi Di Maio, corrono nel caso di una scelta tecnica Elisabetta Belloni (nella foto), segretario generale del ministero degli Esteri, e Marta Dassù. Per la Difesa non emerge finora una candidatura forte. Alle Pari opportunità è invece in lizza Linda Laura Sabbadini, attualmente all’Istat