
Crisi di governo, gli scenari possibili dopo l'affondo di Renzi: dal Conte III a Draghi
Secondo il Corriere della Sera sono 5 le opzioni che potrebbero risolvere le tensioni nella maggioranza. L’uscita di scena dell’attuale premier è poco probabile, ma è plausibile che il leader di Italia Viva ottenga qualcosa dall’attacco lanciato contro l’attuale esecutivo

I primi giorni del nuovo anno potrebbero essere decisivi per le sorti del governo Conte dopo le tensioni all’interno della maggioranza registratesi nelle ultime settimane, sopratttutto dopo l'affondo di Matteo Renzi contro il premier Giuseppe Conte sul fronte Recovery plan. Si risolverà la questione? E se sì, in che modo? Sono cinque gli scenari possibili, secondo il Corriere della Sera
Recovery, la distanza fra Italia viva e Palazzo Chigi
CONTE III - Lo scenario più accreditato - il quotidiano gli attribuisce il 45% delle possibilità che diventi reale - è quello che vede le dimissioni delle ministre renziane Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, dopo la presentazione di un Recovery plan non gradito a Italia Viva

DUE VICEPREMIER? - In questo caso Conte potrebbe rimettere il mandato nelle mani di Mattarella. Il premier rimarrebbe lo stesso, senza una sfiducia in Parlamento, così come i ministri di prima fascia (Economia, Esteri, Salute), Renzi risulterebbe il vincitore e l’iniziatore di una nuova fase che potrebbe anche prevedere due vicepremier, Di Maio per il M5s e Franceschini per il Pd
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CONTE 2 BIS - Conte invece preferirebbe un ritocco della squadra di governo non troppo invasivo. In questo caso ci sarebbe da convincere alcuni ministri, uno del M5s e uno del Pd, a lasciare. Il Corriere ipotizza i nomi di Lucia Azzolina e Paola De Micheli. Nel rimpasto light, Italia Viva sarebbe premiata nel nuovo “organigramma” di governo

UN PAREGGIO COMPLICATO - Secondo il quotidiano l’opzione Conte 2 bis sarebbe “il classico pareggio che accontenta tutti senza dare a nessuno l’impressione di aver vinto; ma lasciando a tutti i giocatori la sensazione di aver perso qualcosa”
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GOVERNO M5S-PD SENZA CONTE - Un altro scenario non vedrebbe più Conte alla presidenza del Consiglio. Caso che potrebbe verificarsi se il premier dovesse presentarsi alle Camere per giocarsi il tutto per tutto. Se non dovesse ottenere i numeri, si potrebbe aprire la caccia al successore coi big di partito in prima fila: Di Maio? Zingaretti? Franceschini?

OPZIONE DRAGHI - Non è esclusa la soluzione che vede l’ex governatore della Bce Mario Draghi a capo dell’esecutivo. In questo caso si tratterebbe di un governo istituzionale di larghissime intese. Questa possibilità potrebbe lievitare, nel caso in cui si allungassero i tempi della crisi di governo

I LIMITI DELL’OPZIONE DRAGHI - Secondo il Corriere però questo scenario è reso complicato da alcuni ostacoli. Il primo è la disponibilità dello stesso Draghi. Poi ci sono l’indisponibilità di Fratelli d’Italia nei confronti dell’ex governatore della Bce e le resistenze del M5s a rinunciare a un personaggio molto popolare come Conte

GOVERNO DI CENTRODESTRA CON APPOGGIO DI IV - E’ lo scenario con le possibilità più basse, ma è comunque un’alternativa che potrebbe verificarsi. In questo caso Renzi dovrebbe aprire la crisi, Conte dimettersi, il M5s e il Pd perdere qualsiasi intesa

I LIMITI DELL’OPZIONE DI CENTRODESTRA - Il governo di centrodestra con l’appoggio esterno di Italia dei renziani è, per il Corriere, “aritmeticamente pericolante anche alla Camera (Lega, FI, FdI e Iv, sommati, fanno 284 deputati). Per questo le possibilità di questo scenario non vanno oltre il 5%

TOTI NON APPOGGIA IL GOVERNO - Intanto il presidente della Liguria Giovanni Toti, leader di Cambiamo!, con un tweet ha smentito qualsiasi appoggio al Governo. "Essere responsabili significa - ha scritto - a casa nostra, essere coerenti con le proprie idee. Questo Governo non rispecchia le nostre. Dopo la lettura di qualche giornale ribadisco: per serietà e responsabilità Cambiamo! non sosterrà questo Governo. Il nostro Paese merita altro".
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