Coronavirus, Azzolina: scuola? Rivoglio tutti in classe appena possibile

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La volontà della ministra dell'Istruzione sarebbe quella di riprendere le lezioni in presenza appena la situazione epidemiologica lo consentirà, ma prevedere una data resta molto difficile

Lezioni in presenza per tutti appena sarà possibile. È questa la promessa con cui il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, in un'intervista al Corriere della Sera, ha voluto commentare il nuovo Dpcm che impone la didattica a distanza al 100% per tutti gli alunni delle scuole superiori (GUARDA LA MAPPA DELLE ZONE IN ITALIA). Sulla possibile data di ripresa delle lezioni in presenza resta però difficile esprimersi, a causa della recrudescenza del virus e del grave andamento epidemiologico non solo dell'Italia, ma dell'intera Europa (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

A lavoro per limitare i disagi

Azzolina ha spiegato che le lezioni del primo ciclo sono ancora in presenza. Allo stesso tempo, restano aperti i laboratori delle superiori, mentre gli studenti con bisogni speciali possono recarsi in classe, anche se a piccoli gruppi. L'obiettivo, al momento, è quello di limitare il più possibile i disagi. Resta l'invito della ministra agli uffici scolastici regionali a proseguire il lavoro iniziato la scorsa estate in collaborazione con gli assessori, allo scopo di trovare le soluzione più adeguate nella gestione dei trasporti.

La situazione scolastica nelle zone rosse

Premesso che nelle aree del Paese ad alto rischio sussistono limitazioni per tutti, il ministro ha puntualizzato che in queste zone le scuole restano aperte fino alla prima secondaria di primo grado. L'idea è quella di garantire lezioni in presenza almeno ai bambini che hanno cominciato la nuova scuola. Per quanto riguarda, invece, la didattica a distanza, "come Ministero - ha spiegato la Azzolina - non abbiamo mai smesso, in questi mesi, di investire sul digitale. Continueremo a farlo". Nel complesso sono stati stanziati 85 milioni per tutta Italia, "distribuiti tenendo conto del numero di alunni di ciascun istituto e dell'indicatore Ocse Escs che consente di individuare le scuole con un contesto di maggiore disagio socio-economico e dove sono meno diffuse le dotazioni digitali".
 

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