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Andrea Orlando a Sky TG24: "Non è il momento di fratture con Conte"

Politica

Il vicesegretario del Partito Democratico a "L’Ospite" spiega: "I rapporti con il presidente del Consiglio non sono ai minimi, ci sono stati momenti di tensione ma passano in secondo piano rispetto all’esigenza di affrontare al meglio questa imprevista ripresa dei contagi". Poi sull'ipotesi di un lockdown nazionale: "Non vogliamo indurre alcuna 'dittatura sanitaria': pensiamo semplicemente che la prima misura economica sia tenere sotto controllo il contagio"

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"Il Pd non ha mai messo in discussione la capacità del governo di fronteggiare la situazione difficilissima. Ha solo chiesto di scandire al meglio l’agenda. I rapporti con Conte non sono ai minimi, ci sono stati momenti di tensione ma passano in secondo piano rispetto all’esigenza di affrontare al meglio questa imprevista ripresa dei contagi". Così Andrea Orlando, vicesegretario del Partito Democratico, a "L'Ospite", appuntamento politico del sabato pomeriggio su Sky Tg24 (COVID: GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

Ecco cosa ha chiesto il Pd a Conte

Sulle presunte frizioni tra il presidente Conte e l'alleato Pd, Andrea Orlando chiarisce: "Abbiamo chiesto che ci si mettesse nelle condizioni di affrontare al meglio due questioni non banali, anzi drammatiche: una è quella del controllo del contagio e l’altra è quella dell’utilizzo delle risorse che verranno dal Recovery Fund. Queste due sfide io credo che vadano affrontate al meglio ed è questo l’invito, il richiamo del Pd". Poi sulle opposizioni: "Dal metodo bisogna passare al merito, ci deve essere una disponibilità a mettere in discussione i provvedimenti, da parte di maggioranza e governo, quando ci sono proposte convincenti delle opposizioni. Ma è necessario che le opposizioni cambino tono, se si vuol rendere costruttivo quel metodo, parlare di dittatura sanitaria e anti europeismo da comizio non ci farà fare passi in avanti".

"Nessuna dittatura sanitaria: controllare i contagi"

Alla domanda su un possibile lockdown in tutto il Paese, il vicesegretario Pd è chiaro: "Chiudere tutto? Non è una cosa che si decide in 50, la stretta con lo stato d’emergenza la dà il presidente del Consiglio. Noi non vogliamo indurre alcuna 'dittatura sanitaria': pensiamo semplicemente che la prima misura economica sia tenere sotto controllo il contagio perché - aggiunge - se questo sale, al di là delle drammatiche conseguenze sulla salute, scende la domanda. La gente smette di andare nei bar, ristoranti, negozi e le fabbriche e gli uffici smettono di funzionare. Dunque economia e sanità non sono due cose distinte". 

“Per la pandemia serve una grande risposta nazionale”

Orlando poi, parlando dei contagi, osserva che “alla luce delle esperienze precedenti, si deve tenere anche conto dei diversi andamenti che si determinano nel Paese, perché abbiamo tassi di crescita differenziati e situazioni del sistema sanitario tra loro differenziate”. “Ci sono Regioni - dice - in cui il contagio ha una velocità più significativa che in altre e soprattutto registriamo che ci sono due velocità tra i grandi centri urbani e la provincia. Riuscire a tenerne conto, modulando le misure, è un bene per tutti, e se poi ci sarà una situazione negativa ovunque ci sarà un allineamento nei fatti senza bisogno che lo si sancisca a livello nazionale”. Ma “qualcosa nel rafforzamento dei poteri di coordinamento centrali sul tema della sanità va assunto. Mi auguro che questa vicenda la potremo lasciare alle spalle rapidamente, ma, se così non fosse e si dovesse convivere ancora per un periodo lungo con questa situazione, non credo che si possa fronteggiare un’aggressione che è simmetrica con venti risposte differenziate e venti modelli di sanità diversi. Si tratta di ricostruire una grande risposta nazionale”.

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"Fatti errori ma le scuole non vanno chiuse"

Andrea Orlando poi interviene sulla questione scuole: "Se sono un luogo dove si sviluppa il contagio dobbiamo prendere atto. Sono però l'ultima cosa da chiudere, ma compatibilmente con il quadro della crescita del virus. Se determineranno dei focolai saranno i genitori a porre la questione". Poi ammette: "Gli errori sono stati fatti, però anche gli altri Paesi, davanti a un problema così nuovo, ne hanno fatti tanti. Si salva chi sbaglia di meno ma non ci sono 'modelli salvifici'. Nessuno ha bacchetta magica, tutto il mondo purtroppo, facendo eccezione dei Paesi orientali, è in estrema difficolta".

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"Marcucci? Verifica di governo pensiero suo non del Pd"

Durante il suo intervento, Andrea Orlando parla anche della questione legata ad Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato che aveva chiesto una verifica di Governo: "Ha fatto in qualche modo marcia indietro, ha spiegato che è stato frainteso, non era una posizione che esprimeva quella del Pd, che è maggioritaria quasi unanime e su questo insisto. Un singolo episodio non può incrinare un clima di unità costruito anche grazie alle maggioranze interne". Sulla permanenza di Marcucci nel Pd: "Immagino rimarrà, ha precisato il suo pensiero". E poi, sulla possibilità che un addio di Marcucci crei una diaspora, "non credo che ci sia mezzo gruppo del Senato disposto ad andarsene a seconda di chi se ne va". Italia Viva è un problema? “Resta un problema chiunque in questo momento pensa di potersi smarcare da posizioni che in qualche modo avranno inevitabilmente impopolarità, perché rischia di creare un corto circuito - dice Orlando - Questo vale per Italia Viva, per il Pd come nell’episodio di Marcucci e anche per esponenti del M5S che hanno dato segnali di distinzione. Questa non è la fase dei distinguo”.

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"Il governo non cadrà. Arriveranno soldi del Recovery"

Infine, il vicesegretario del Pd si sbilancia sul futuro dell'esecutivo: "Il governo non credo che cada, neppure se si moltiplicheranno i movimenti in piazza perché sono sicuro che la stragrande maggioranza degli italiani è convinta che cedere al caos non conviene a nessuno. Certo, bisogna ascoltare le persone che manifestano pacificamente e anzi faccio un appello affinché vengano promossi i confronti e i luoghi di incontro perché le persone vanno ascoltate". Sul Recovery Fund conclude: “L’Europa non può permettersi di non far arrivare quei soldi anche perché ormai non è un tema che riguarda soltanto i Paesi 'fragili' del Mediterraneo ma anche la potente Germania ne avrà bisogno quindi sono convinto che il Recovery arriverà". 

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L'appuntamento ogni sabato pomeriggio

"L'Ospite" è un faccia a faccia condotto da Massimo Leoni, in onda su Sky Tg24 ogni sabato alle 14.30. Un botta e risposta con personalità della politica ma anche delle istituzioni e dell’economia, che punta ad approfondire le dinamiche e i retroscena della politica italiana, raccontando agli spettatori i fatti della settimana e chiedendo risposte concrete e chiare ai protagonisti del dibattito pubblico. Una conversazione serrata per capire il personaggio della settimana: le sue ragioni, i suoi obiettivi e la sua visione del futuro e del Paese. Le interviste sono disponibili anche tra i podcast di Sky TG24, il nuovo servizio della testata per raccontare l’attualità da una prospettiva più laterale.

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