Tra le nuove misure dovrebbero esserci chiusure anticipate e la domenica per bar e ristoranti. Resta il nodo degli spostamenti tra le Regioni. Rinviata la fumata bianca e la conferenza stampa di Conte
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I bar e i ristoranti potrebbero chiudere alle 18 durante la settimana e non aprire nemmeno le domeniche. Palestre e piscine si avviano verso la sospensione delle attività. Didattica a distanza al 75% alle superiori. Sono alcuni dei contenuti del prossimo Dpcm per combattere il coronavirus secondo le indiscrezioni emerse (I CONTENUTI DELLA BOZZA). La firma sul decreto dovrebbe slittare a domani.
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No stop spostamenti regioni; centri commerciali aperti
Dovrebbe tramontare per il momento l'idea di limitare gli spostamenti tra le regioni con il nuovo Dpcm anti-Covid che dovrebbe essere firmato domani dal premier Conte. Starebbe emergendo nel confronto tra il governo e le regioni e anche durante la riunione in corso tra i capi delegazione, alla presenza del presidente del Consiglio. Inoltre per ora - secondo quanto si apprende - si prevede che anche i centri commerciali rimangano aperti.
Per ora resta stop alle 18 in Dpcm ma pure per domenica
L'ultima novità del Dpcm che dovrebbe varare il governo domani sulle misure anti-Covid riguarda la domenica. In un primo momento si prevedeva lo stop totale alle attività come bar e ristoranti. L'orientamento emerso - secondo quanto apprende l'AGI - è che non cambierà nulla tra giorni feriali e giorni festivi. Ovvero la serrata ci sarà alle 18, anche se le regioni sono contrarie e hanno chiesto la chiusura alle 23. Il braccio di ferro con i governatori è ancora in corso, ma dovrebbe essere confermato la prima bozza del Dpcm su questo punto. Il presidente della Conferenza Stato regioni Bonaccini ha chiesto, in una lettera inviata al premier Conte, di prevedere in ogni caso "adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche interessate dalle limitazioni introdotte dal provvedimento in oggetto del presente parere, mediante la contestuale attivazione di specifici tavoli di confronto con i Ministeri competenti".
Sicilia, commercianti organizzano marcia protesta a Palermo
Una marcia contro le ordinanze e i decreti che anticipano la chiusura dei locali, pub, ristoranti, dopo l'aumento dei casi di coronavirus, è stata organizzata per questa notte dai commercianti di pub e ristoranti. La mobilitazione dei titolari e dipendenti è scattata con un tam tam sui social network: i manifestanti si daranno appuntamento in via Isidoro La Lumia una delle strade della movida palermitana. Poi proseguiranno verso il teatro Politeama, raggiungeranno i Quattro Canti e si dirigeranno verso la sede della presidenza della Regione siciliana in piazza Indipendenza. Una manifestazione pacifica assicurano i partecipanti. "Fate attenzione a non fare infiltrare alcun gruppo politico o gruppo con intenzioni non pacifiche - dicono nei messaggi gli organizzatori - Sono pregati di essere con noi tutti gli operatori dello spettacolo e fornitori dell'indotto. Basta prese in giro con ordinanze inutili. Basta capri espiatori".
Regione Lombardia: "Chiusure accompagnate da ristori"
"Non ci potranno essere nuove chiusure di interi settori senza il contestuale ristoro dei mancati incassi. Non possiamo chiedere ad intere categorie che hanno investito una montagna di denaro per rispettare le norme anti Covid di chiudere senza prevedere le risorse per dipendenti, affitti, bollette e fornitori". E' la posizione che emerge da parte della regione Lombardia sui provvedimenti anti Covid. "Inoltre - viene spiegato - abbiamo chiesto di spostare l'orario di chiusura per i ristoranti e per I bar con il solo servizio al tavolo alle ore 23; eliminando l'obbligo di chiusura domenicale. Una cosa è chiedere il rispetto delle regole igienico sanitarie, un'altra è punire interi settori già messi a dura prova dalla crisi. Lo stesso si può dire per palestre, centri sportivi, piscine, teatri e cinema che abbiamo chiesto di lasciare aperte lasciando alla discrezionalità di governatori o sindaci eventuali provvedimenti'.
Bonaccini: "Dad fino al 100% superiori e università"
Estendere la didattica a distanza "fino al 100% per le scuole secondarie superiori e per le università". Lo chiede il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini in una lettera al premier Giuseppe Conte - e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia - con le osservazioni sullo schema di Dpcm contenente le misure della nuova stretta contro i contagi da Covid
Bonaccini: "Compensare perdite degli esercenti"
"In via generale, si fa rilevare la necessità di prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche interessate dalle limitazioni introdotte dal provvedimento in oggetto del presente parere, mediante la contestuale attivazione di specifici tavoli di confronto con i Ministeri competenti". È questa la richiesta che il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha inoltrato al premier Giuseppe Conte - e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia - esprimendo il parere sullo schema del Dpcm che contiene le nuove misure per contenere i contagi da Covid .
Covid, scontro sullo stop ai locali alle 18, Conte media
"Dobbiamo tener presente anche i dati degli altri Paesi, il contagio cresce ed è preoccupante". Il premier Giuseppe Conte, nella riunione con i capigruppo della maggioranza, non fa mistero della preoccupazione per i dati sul tavolo. Il commissario all'emergenza Arcuri ha spiegato che al momento la saturazione delle terapie intensive è al 13% ma la curva è destinata a salire. Così non reggiamo, a novembre la situazione andrebbe fuori controllo, dobbiamo intervenire in fretta, il ragionamento del Capo dell'esecutivo che fa da sponda all'ala 'rigorista' del governo che da settimane spinge per una stretta rigorosa. Ma allo stesso tempo occorre tener presente le proteste delle categorie e la rabbia di chi non vuole un coprifuoco, anche se 'soft'. Salvaguardare quindi la tutela della salute e dell'economia. Ecco il motivo per cui la misura più forte inserita nel nuovo Dpcm, quello stop ai locali e ai ristoranti alle 18 è ancora in ballo. Fonti della maggioranza riferiscono che anche il premier non sarebbe del tutto convinto ma è Italia viva ad insistere sulla necessità di una norma meno dura, se non addirittura cancellarla. Poi ci sono le regioni che propongono di allungare l'orario alle 23. Si sta quindi mediando, una soluzione potrebbe essere quella di arrivare alle 20 ma il Pd e il ministro Speranza insistono a mantenere la bozza originaria del Dpcm illustrata anche dal premier ai capigruppo di maggioranza e opposizione.
In corso riunione tra Conte e capi delegazione su Dpcm
È in corso la riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione sulle misure da inserire nel nuovo Dpcm anti-Covid la cui firma dovrebbe essere posticipata per domani.
In arrivo nuovo dpcm, la bozza: dai bar e ristoranti chiusi dopo le 18 alle norma sulla scuola
Il governo introdurrà nelle prossime ore nuove misure per cercare di fermare l’aumento dei contagi da Coronavirus. Nella prima bozza previsto stop a teatri, cinema, casinò, sale scommesse. Primo ciclo scuola resta in presenza, Dad al 75% alle superiori. Raccomandato non spostarsi dal proprio Comune. Idea stop a convegni e fiere, ma rischiano di fermarsi anche le piscine e palestre. TUTTE LE IPOTESI
Dpcm, Toti: no a chiusura alle 18 dei ristoranti
Non chiudere alle 18 bar e ristoranti ma inserire differenziazioni in base all'orario di apertura complessivo dei locali. E' una delle richieste delle Regioni al Governo illustrata dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in vista del varo del nuovo Dpcm sul covid che "secondo quanto trapela sarà firmato nella giornata di domani dopo gli ultimi aggiustamenti" "Abbiamo chiesto di rivalutare l'opzione della chiusura di bar e ristoranti alle 18 inserendo una differenziazione d'orario, perché l'attività di un bar è diversa da quella di un ristorante a cui viene precluso l'orario di cena, consentendogli solo un turno per potersi mantenere. Sarebbe ingiusto e non aiuterebbe a contenere il virus", evidenzia Toti stasera in una diretta video via Fb.
In corso nuova riunione Conte-capi delegazione
È in corso, a quanto si apprende, una nuova riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza sul Dpcm da mettere in campo con le nuove misure restrittive. La riunione si svolge, per gran parte dei presenti, in call conference
Regioni, chiusura ristoranti alle 23 e ristori
Orario di chiusura di bar e ristoranti alle 23 con servizio al tavolo e alle 20 senza servizio, inserimento già nel Dpcm del ristoro economico per le attività colpite dalle misure. Sono le richieste di modifica che arrivano dalla Regioni al governo e che secondo i governatori dovrebbero confluire nel provvedimento. I presidenti chiedono anche la revisione del sistema delle attività di contact tracing, che non dovrebbero essere più obbligatorie, nonché di inserire due ulteriori raccomandazioni,sull'esecuzione dei test antigenici e sull'assistenza domiciliare ai pazienti. Alle Regioni dovrebbe poi esser lasciata la discrezionalità di decidere la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori e di poter disporre delle riaperture sulla base dei dati epidemiologici
Liguria, Toti: "Chiesto a governo di non chiudere confini"
"Abbiamo chiesto al governo di non chiudere i confini regionali, provinciali e comunali. Ci sono persone che si spostano per lavoro e per studio, chiudere i confini non solo è ingiusto ma non è fattibile e non è controllabile". Lo ha detto il governatore ligure Giovanni Toti in diretta Facebook al termine dell'incontro tra Conferenza delle Regioni e governo.
Ultima bozza Dpcm, fortemente raccomandato smart working
"È fortemente raccomandato l'utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell'articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché di quanto previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente decreto". Così nell'ultima bozza del Dpcm.
Ultima bozza Dpcm: al tavolo al massimo quattro persone
"Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi". Lo si legge nell'ultima bozza del Dpcm. In un altro passaggio si chiude anche agli impianti di sci. "Sono sospese le attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici, centri natatori, centri benessere, centri termali", si legge.
Verso firma Dpcm Conte nella giornata di domani. Nodo spostamenti tra Regioni
Il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende da qualificate fonti di governo, potrebbe firmare il nuovo Dcpm solo nella giornata di domani. Il testo, infatti, sarebbe suscettibile di ulteriori modifiche in queste ore. Sul tavolo, innanzitutto, ci sarebbe la possibilità di limitare gli spostamenti tra le Regioni, misura su cui non ci sarebbe il convinto accordo di tutti. La questione è stata posta dal premier anche nel corso della riunione con i capigruppo.
M5S: "Tempi certi ristori, intervenire su trasporti"
Tempi certi per i ristori per le categorie maggiormente colpite dalla crisi legata alla pandemia, un intervento più deciso sul settore trasporti, perplessità sul possibile divieto di spostamenti tra le regioni, potenziamento nazionale del sistema di supporto alla medicina territoriale. Questi, a quanto si apprende, sarebbero i punti sostenuti dal capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa, nel corso della riunione alla presenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulle nuove misure da adottare per il contenimento della diffusione del virus Covid-19.
Prima bozza dpcm, Nel governo ultime riflessioni su stop ristoranti a 18
Ci sarebbe un supplemento di riflessione - secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo - sulle misure di restrizioni sulle attività di ristorazione e, in particolare, sullo stop alle aperture oltre le 18. Sarebbe proprio quest'orario - che metterebbe fuori causa cene e aperitivi - ad essere al centro del supplemento di riflessione. Ormai certa, invece, la chiusura dei ristoranti la domenica così come la misura secondo cui "il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi".