Pompeo in Italia, tra i temi della visita Cina e 5G. Frizioni con il Vaticano

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Primo giorno del segretario di Stato Usa a Roma. Tensioni al simposio sulla libertà religiosa, dopo che Pompeo ha intimato alla Santa Sede di non rinnovare l'accordo con la Cina sulle nomine dei vescovi: “In nessun luogo la libertà religiosa è sotto attacco più” che in quel Paese. Gli esponenti vaticani: amministrazione Trump vuole "strumentalizzare" il Papa in campagna elettorale. Nell’incontro con Conte e Di Maio Pompeo sul 5G ha chiesto all'Italia "di fare attenzione alla privacy dei cittadini"

Cina, 5G, frizioni con il Vaticano. Potrebbe riassumersi così la prima giornata della visita di Mike Pompeo in Italia. Il segretario di Stato Usa, a Roma, ha incontrato sia il premier Giuseppe Conte sia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ma ha partecipato anche al simposio sulla libertà religiosa, dove si è consumato un nuovo scontro con la Santa Sede.

Le tensioni tra Usa e Vaticano

Le tensioni tra Vaticano e governo degli Stati Uniti sfiorano ormai la crisi diplomatica. Alcuni giorni fa il segretario di Stato americano aveva attaccato la Santa Sede, intimandole di non rinnovare l'accordo con la Cina sulle nomine dei vescovi. Quell'uscita non è passata inosservata e oggi, durante il simposio organizzato all'Hotel Excelsior dall'Ambasciata Usa presso la Santa Sede e a cui hanno partecipato anche il card. Pietro Parolin e il “ministro degli Esteri” mons. Paul Gallagher, gli esponenti vaticani hanno accusato l'amministrazione Trump di voler "strumentalizzare" il Papa nell'attuale campagna elettorale in vista delle presidenziali statunitensi di novembre. Proprio per questo, domani (giovedì 4 ottobre) Pompeo sarà in Vaticano ma a riceverlo non sarà il Pontefice ma il cardinale Parolin. Durante il convegno, Pompeo ha ribadito che “in nessun luogo la libertà religiosa è sotto attacco più che in Cina" e ha aggiunto che la Chiesa cattolica deve ritrovare il "coraggio" che aveva ai tempi di Papa Wojtyla, che "ha reso testimonianza al suo gregge sofferente e ha sfidato la tirannia".

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L’incontro con Conte e Di Maio

Ma le posizioni di Pompeo sulla Cina scontentano anche Conte e Di Maio. Secondo il segretario Usa, "il Partito comunista cinese sta cercando di sfruttare la propria presenza in Italia per i propri scopi strategici, non sono qui per fare partenariati sinceri”. Nella conversazione con il premier, poi, Pompeo gli ha chiesto "di fare attenzione alla privacy dei suoi cittadini" per quanto riguarda la creazione della rete 5G. Su questo tema, in particolare, Di Maio ha precisato che "abbiamo ben presenti le preoccupazioni" dei nostri alleati americani e "l'Italia è pienamente conscia di assicurare la sicurezza delle reti 5G". Poi il ministro ha aggiunto che “l'Italia è saldamente ancorata agli Usa e all'Ue, a cui ci uniscono i valori e gli interessi comuni ai Paesi Nato", e che comunque "ci sono alleati, interlocutori e partner economici. Un Paese come il nostro è aperto a possibilità di investimento, ma mai fuori dai confini" dell'Alleanza Atlantica. Di Maio ha anche ringraziato “ancora una volta per lo straordinario aiuto gli Stati Uniti come governo e strutture private nella fase acuta della crisi di coronavirus" (AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). “Saremo sempre al vostro fianco nella lotta al coronavirus", ha assicurato Pompeo.

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