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M5S, Crimi all’assemblea: “Tre ipotesi per la nuova leadership”

Politica

Il capo politico del Movimento ha indicato tre scenari per il futuro: la votazione di un capo politico unico, una leadership collegiale o un percorso, che parte dai territori, per gli Stati Generali. La consultazione tra i deputati e senatori M5S sulle tre ipotesi dovrebbe avvenire via mail nelle prossime ore, mentre in assemblea non ci sarà un voto in presenza

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All'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari pentastellati, il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi ha indicato tre scenari possibili per la futura leadership: la votazione, su Rousseau, di un capo politico unico; oppure una leadership collegiale, da votare sempre online ma con previo cambio di Statuto; o uno scenario che porta a un percorso, che parte dai territori, per gli Stati Generali. E, stando agli interventi in assemblea, è la terza ipotesi la scelta a cui sembrano tendere i parlamentari pentastellati.

Decisione nei prossimi giorni

"Nei prossimi giorni", spiega il capogruppo alla Camera Davide Crippa, i parlamentari daranno il loro contributo via mail, e si vedrà quali delle tre ipotesi, formalmente, prevarrà.  Si tratta, spiegano fonti del Movimento, di una consultazione ex art. 7 dello Statuto, non di un voto. E la precisazione è una replica a Massimo Bugani che, nei minuti successivi alla diffusione della notizia della consultazione, su Fb ha attaccato: "Nel M5s, se ancora è M5s, decidono gli iscritti su Rousseau e non i parlamentari su Gmail". Parole che vanno a difesa della piattaforma Rousseau da parte di uno degli esponenti più vicini a Davide Casaleggio. E alle quali replicano Gabriele Lanzi e Michela Montevechhi: "I territori contano, Bugani la smetta con le polemiche".

Il ruolo di Rousseau

Rousseau, anche nel caso prevalga la terza ipotesi di Crimi avrà comunque un ruolo perché sulla piattaforma che avranno luogo le votazioni finali. "Altri strumenti non ne vedo", spiega il capo politico al termine dell'assemblea, facendo notare ai gruppi come "dalla volontà degli iscritti non si può prescindere".  E Crimi aggiunge come la commissione congressuale sarà composta da parlamentari, eurodeputati, consiglieri regionali e comunali. Il come verranno scelti resta ancora da definirlo. L'assemblea dei veleni alla fine, si conferma tale. Diversi gli interventi critici nei confronti di Rousseau o contro la gestione del Movimento caduto precipitosamente alle Regionali. Mentre c'è stato chi, come Luca Migliorino, se l'è presa con (a suo dire) lo scarso spazio, anche sui media, dato agli eletti al primo mandato. "Io non posso competere con la visibilità della Taverna, si dovrebbe dare un po' di spazio ai nuovi".

L'assemblea del M5S

Senatori e deputati, in rispetto alle norme anti-Covid, si riuniscono in due sale differenti con Vito Crimi che ha parlato dall'Auletta dei Gruppi riservata ai deputati. Dopo le proposte di Crimi, è iniziato il dibattito sulle tre ipotesi messe in campo dal leader. Assenti all'assemblea erano i ministri impegnati contestualmente altrove, come i partecipanti alla riunione di governo a Palazzo Chigi sul 5G. Ma anche Barbara Lezzi, molto vicina ad Alessando Di Battista. Ignazio Corrao, altro "big" vicino all'ex deputato, mentre era in corso l'assemblea, ha lanciato invece la sua proposta, fatta di 11 articoli: un percorso che dalle assemblee provinciali arrivi, selezionando via via i delegati, agli Stati Generali da indire tra il 31 ottobre e il primo novembre. 

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Crimi: "Livello più urgente è la governance"

Crimi ha sottolineato: "Chiedevate un percorso dal basso ed è quello che sta avvenendo. Non state vedendo un post direttamente sul blog con una decisione". Poi ha aggiunto: "L'idea è che siano i portavoce che scelgono autononamente singoli soggetti per la commissione (per gli Stati Generali, ndr). Non avrete un uomo che dà la soluzione". Poi il capo politico ha spiegato che "gli Stati Generali sono un percorso. Ci sono due livelli, uno più urgente, la governance. Serve l'avviamento per dare carburante al percorso, e lasciare il confronto sui temi a un approfondimento maggiore". Nel suo discorso ha dato spazio anche a una riflessione sull'esito delle elezioni regionali. "L'autocritica che mi faccio sulle Regionali? Aver sempre privilegiato i territori - ha detto - e le volontà specifiche delle singole realtà territoriali. E questo lo sanno tutti".

Cosa prevede il terzo scenario proposto da Crimi

Il terzo scenario - secondo indiscrezioni dell'Ansa - prevede che, entro il 15 ottobre, partano le assemblee territoriali dal basso per proporre l'agenda dei temi. Allo stesso tempo si pensa alla costituzione di una "commissione" composta da vari soggetti (parlamentari, regionali, comunali, ect) che elabori le proposte e formuli i documenti su cui avviare consultazione in Rete. La commissione, una volta costituita, utilizzando il lavoro svolto nelle assemblee territoriali e i documenti pervenuti, predisporrà una sintesi delle questioni su cui l'assemblea degli iscritti del Movimento si ritiene debba esprimersi. La terza ipotesi messa sul tavolo da Crimi, continua l'Ansa, prevede un percorso per gli Stati Generali e la possibilità, per gli iscritti al Movimento, di esprimersi su due temi: questioni organizzative che dovranno essere oggetto di una votazione (tra cui il nuovo modello di direzione del Movimento); eventuali questioni che necessitano di un approfondimento, che potranno essere oggetto di valutazioni in ulteriori step. Le questioni che dovranno essere oggetto di votazione, sempre secondo alcune fonti, saranno sottoposte al capo politico che ne proporrà la consultazione online.

Le tensioni dopo le elezioni

L'assemblea del M5S arriva a pochi giorni dalle elezioni per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e sulle Regionali in 7 territori (L'ANALISI DEL VOTO - LE GRAFICHE). Al referendum ha vinto il "Sì", sostenuto dal M5S, mentre alle elezioni regionali il Movimento non ha vinto da nessuna parte, neanche in Liguria dove era stata riproposta l'alleanza Pd-M5S con la candidatura di Ferruccio Sansa (I MEME SUI RISULTATI DELLE ELEZIONI). Alcune dichiarazioni di esponenti pentastellati hanno confermato che il clima all’interno del Movimento, soprattutto dopo il flop alle Regionali, è incandescente e che il rischio di una scissione per la creatura di Grillo e Casaleggio non è mai stato così vicino.