Taglio parlamentari e rappresentanza, confronto tra l'Italia e gli altri Paesi in Europa
PoliticaIn caso di vittoria del sì al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, cambierà il rapporto tra popolazione e parlamentari, su quanti cittadini rappresenta un eletto. Ecco qual è la situazione negli altri Stati europei, come si colloca attualmente l'Italia e come cambierebbe la sua posizione se la riduzione dovesse essere confermata
Tra i temi sollevati in merito al referendum costituzionale attraverso il quale verrà approvata o meno la riforma che taglia il numero dei parlamentari (LE RAGIONI DEL SI' E DEL NO), c'è quello della rappresentanza. Ovvero, il rapporto tra la popolazione e il numero di deputati e/o senatori eletti. O ancora, detto in altro modo, quanti cittadini rappresenta un parlamentare eletto. Se il taglio dovesse essere confermato, l'Italia passerebbe ad avere una rappresentanza molto simile a quella del Regno Unito e vicina a quelle di Germania e Francia. Vediamo nel dettaglio la situazione attuale, come cambierebbe in caso di vittoria del sì, e il confronto con gli altri Paesi europei.
La rappresentanza in Italia e cosa cambierebbe
Attualmente l’Italia ha un rapporto di un eletto ogni 64mila persone, con 945 parlamentari eletti (630 deputati e 315 senatori) e 60,4 milioni di abitanti, secondo il database Eurostat. Se la riforma costituzionale dovesse essere confermata dal referendum, si passerebbe a una Camera con 400 deputati e un Senato con 200 senatori, per un totale di 600 parlamentari eletti: il rapporto diventerebbe di un eletto ogni 101mila persone.
Il confronto
Nel conteggio sull'Italia sono compresi sia deputati che senatori poiché in Italia c'è un bicameralismo perfetto per il quale entrambe le camere hanno pressoché le stesse funzioni. In generale, per fare il confronto con gli altri Paesi europei, si è tenuto conto di tutti i parlamentari eletti dai cittadini, deputati e quando ci sono senatori, che hanno funzioni legislative e danno la fiducia al governo. Quindi, per esempio, per il Regno Unito non si tiene conto della Camera dei Lord, mentre in Spagna non si conteggiano 58 senatori che sono designati dalle assemblee delle Comunità Autonome. Cosa succederebbe quindi per quanto riguarda l'Italia se la riforma dovesse passare, in confronto con gli altri Paesi?
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La situazione della rappresentanza in Italia con il taglio
L'Italia con la riforma si piazzerebbe al quintultimo posto in Europa per rappresentanza. Avrebbero un rapporto più "basso", cioè con una minor rappresentanza, la Germania con un parlamentare su 117mila, la Francia con uno su 116 mila e l’Olanda con uno su 115 mila. L'Italia si troverebbe in una situazione molto simile al Regno Unito, dove il rapporto è di uno su 102mila.
Un altro modo di effettuare il confronto è di tenere conto della sola Camera dei deputati per l'Italia in modo da paragonare la situazione a quella di gran parte dell'Europa che prevede una sola camera eletta dai cittadini, oppure una rigida separazione tra le due camere con un Senato con funzioni molto diverse o inferiori rispetto alla Camera dei deputati. In questo caso dal rapporto di un deputato eletto ogni 96mila cittadini attuale si passerebbe, in caso di vittoria del sì al referendum, a uno ogni 151mila circa, che farebbe dell'Italia il Paese con la minore rappresentanza in Europa.
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I Paesi con la maggiore rappresentanza in Europa
Tra i Paesi più importanti che hanno una rappresentanza maggiore rispetto all'Italia (ma anche rispetto a Germania e Francia) c'è la Spagna, che ha un rapporto di un parlamentare ogni 84mila abitanti (sommando deputati e i soli senatori eletti dai cittadini). Rapporto che però diventa di uno ogni 133mila abitanti se si tiene conto solo del Congreso de los Diputados, la camera più bassa composta da 350 deputati. Tra gli altri Paesi con una rappresentanza maggiore la Polonia (un parlamentare ogni 83mila cittadini), il Belgio (uno ogni 76mila). Poi via via tutti gli altri Paesi Ue più piccoli, tenendo però conto che si tratta di Stati con una popolazione molto minore rispetto a quelli più grandi, e il rapporto tra eletti ed elettori sarà per forza di cose più basso, pur con un numero assoluto di deputati minore. Il record è di Malta, con 65 parlamentari su una popolazione di 475.701mila abitanti, che ha un rapporto di uno su 7mila.