A 40 anni dall'esplosione nella stazione centrale, che provocò 85 morti e 200 feriti, il presidente della Repubblica sottolinea ancora la sua vicinanza ai familiari delle vittime. Il premier Conte: "Squarciare il velo che separa dalla verità". Casellati: "Dopo 40 anni saturi di parole. Aprire i fascicoli". Fico: "Rafforzare impegno per fare luce"
A 40 anni esatti dalla strage della stazione centrale di Bologna, che provocò 85 morti e 200 feriti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riafferma “il dovere della memoria, l'esigenza di piena verità e giustizia e la necessità di una instancabile opera di difesa dei principi di libertà e democrazia"(LE FOTO DELLA STRAGE). Il capo dello Stato è tornato a ricordare quanto accaduto il 2 agosto 1980, a pochi giorni dalla sua visita proprio a Bologna per le commemorazioni: “Desidero riaffermare la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e alla città di Bologna, così gravemente colpiti dall'efferato e criminale gesto terroristico”. Anche il premier Conte è intervenuto per ricordare la strage, scrivendo su Twitter: “Siamo al fianco dei familiari, di chi crede nello Stato, dei magistrati impegnati a squarciare definitivamente il velo che ci separa dalla verità. Lo dobbiamo alle 85 vittime innocenti, lo dobbiamo a noi stessi” (LO SPECIALE DI SKY TG24 - STORIA DI UNA STRAGE).
Casellati: "È tempo di aprire i fascicoli"
Anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a Bologna per la commemorazione, ha sottolineato che c’è “bisogno di verità”. “Senza verità il Paese non ha futuro”, ha spiegato. Parlando con alcuni familiari delle vittime, Casellati ha anche detto che “essere qua, insieme a voi oggi, è una forte emozione. So che tante parole non servono, il tempo per il dolore non è certamente galantuomo. Voglio essere qui per raccontare come racconterò in piazza fatti concreti, ormai di parole, dopo 40 anni, siamo tutti saturi". Poi ha sottolineato: "È tempo di aprire i fascicoli. È tempo di toglierli dai cassetti. Bologna non è più soltanto un caso giudiziario: è diventata un argomento storico".
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Crimi: "Si può solo chiedere scusa"
Sui 40 anni dai fatti di Bologna è intervenuto anche il viceministro dell’interno Vito Crimi, a Bologna insieme a Casellati per l'anniversario: ”La serietà impone che di fronte ai familiari si ponga un punto fermo. Dopo 40 anni si può solo chiedere scusa. Non è accettabile non è ammissibile" la mancanza della verità piena sulla strage. "Le scuse" da parte dello Stato "sono le uniche parole che hanno una parvenza di decenza, dopo 40 anni di dolori immutabili vissuti dai familiari si può solo chiedere scusa", ha ribadito.
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Fico: "Rafforzare impegno per far luce"
Mentre il presidente della Camera, Roberto Fico, nel suo messaggio, ha ricordato: "Occorre non soltanto ricercare la verità sulle singole stragi ma fare anche luce piena su quel disegno unitario - la cosiddetta "strategia della tensione" - alla base degli attentati che hanno insanguinato il nostro Paese. È questo il senso della vasta opera di desecretazione e pubblicazione degli atti acquisiti dalle commissioni parlamentari di inchiesta che la Camera dei deputati sta operando".
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