Coronavirus Veneto, Rt risale a 1.63. Zaia: "Per irresponsabili prevederei il carcere"

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Il governatore annuncia una nuova ordinanza restrittiva "per inasprire le regole" sulla prevenzione del contagio. “Siamo in presenza di gente che sa di essere positiva, che rifiuta ricoveri e tamponi, che fa feste e va a funerali, che omette di dire in quanti erano in auto, di contatti stretti che si lamentano perché non vogliono l'isolamento”, dice. E aggiunge: “Siamo a rischio elevato. Continuando di questo passo non dobbiamo porci la domanda se il virus tornerà in ottobre, perché l'abbiamo già qui”

Commentando i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in Veneto - che sarebbero conseguenza del comportamento da parte di un imprenditore vicentino che si sarebbe rifiutato di collaborare con le autorità sanitarie -, il presidente della Regione Luca Zaia ha spiegato che "siamo in presenza di gente che sa di essere positiva, che rifiuta ricoveri e tamponi, che fa feste e va a funerali, che omettono di dire in quanti erano in auto, di contatti stretti che si lamentano perché non vogliono l'isolamento. Morale, siamo al rischio elevato". La regione - ha informato Zaia - ha visto risalire il rischio da "basso" a "elevato", con l'R con T salito da 0,43 a 1,63. Per certi "comportamenti irresponsabili", ha spiegato il presidente della regione annunciando di voler inasprire le regole, "prevederei il carcere". "Continuando di questo passo non dobbiamo porci la domanda se il virus tornerà in ottobre, perché l'abbiamo già qui", ha aggiunto (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

"Nuova ordinanza per inasprire le regole"

Il governatore, nel corso di una conferenza stampa straordinaria dalla sede della Protezione civile di Marghera, ha dichiarato: "Noi lunedì presentiamo una nuova ordinanza per inasprire le regole ma abbiamo le armi spuntate, se fosse per me prevederei la carcerazione: non esiste che un positivo vada in giro a prescindere". "Io penso che a livello nazionale sia necessario prendere in mano questo dossier ma è fondamentale che ci sia un ricovero coatto - ha continuato - deve esserci un Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio, ndr), non possiamo stare li a discutere con chi non vuole farsi curare. Cosi andiamo allo schianto".

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia davanti palazzo Chigi, Roma, 31 luglio 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

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"Abbiamo oggi un Rt di 1,63%"

"Sta accadendo quello che vi avevo preannunciato - ha proseguito Zaia -: siamo passati dal rischio basso al rischio elevato perché abbiamo oggi un Rt di 1,63% e avevamo 0,43%… Io non so a chi fare i complimenti sinceramente, io avrei scritto elevatissimo perché se restiamo senza mascherina a fare gli assembramenti e pensiamo che i complottisti abbiano ragione stiamo preparando la culla per il neonato perché quando tornerà il virus sarà forte e qui non ce ne sarà più per nessuno”.

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"Deve essere fondamentale un Tso"

Parlando della nuova ordinanza di inasprimento delle misure anti Covid-19 che sarà presentata lunedì, il governatore ha spiegato: ”Se uno commette un reato così grande come l'andare ad infettare delle persone e mettere a rischio la loro vita deve pagare solo una multa di mille euro? Ripeto che deve essere fondamentale un Tso, non possiamo far decidere al paziente se farsi curare o meno. Ho chiesto ai direttori sanitari di denunciare alla Procura ogni volta che vedono qualcosa che non va. Il governo prenda in mano la situazione, e invito il ministro Speranza, per fare un Dpcm o qualcosa per cui i positivi da curare e i contatti da isolare sono due attività da gestire con fermezza se serve".

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I nuovi casi in Veneto

Sono cinque i nuovi casi positivi da coronavirus in Veneto. Zaia ha ricostruito l'assurdo caso di un “paziente zero” che ha riportato focolai Covid-19 nella regione. Si tratta di cinque casi positivi che hanno portato a 52 isolamenti fiduciari a Vicenza, 37 a Verona e un caso positivo nel Padovano entrato in contatto con il paziente zero ma che continua a non voler collaborare con i sanitari fornendo dati in merito ai suoi contatti lavorativi e non. Si tratterebbe del risultato di un viaggio di lavoro in Bosnia di un imprenditore vicentino. Imprenditore che, tornato positivo, avrebbe organizzato feste private, partecipato a funerali, negato di sottoporsi a un tampone e poi rifiutato un ricovero, continuando (da positivo) a svolgere vita lavorativa e sociale normale e mentendo su colleghi e compagni di viaggio.

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