Alla mezzanotte e 1 minuto gli italiani possono lasciare la propria regione e tornare a circolare in tutto il Paese. La riapertura, però, continua a far discutere. I presidenti del Nord sono per il completo ritorno alla normalità tranne Rossi (Toscana) che avrebbe preferito aspettare un’altra settimana. De Luca (Campania): “Provvedimento basato su pressioni”. Solinas pensa alla registrazione di chi arriva in Sardegna
Via libera agli spostamenti fra le regioni. Allo scoccare del 3 giugno ci si potrà muovere liberamente in tutta Italia dopo le restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus (COSA SI PUO' FARE E COSA NO). La Fase 2, dopo la fine del lockdown del 4 maggio, compie un altro passo avanti. Scompare l'autocertificazione, ma resta l'obbligo del divieto di assembramenti (CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).
Boccia: "Ce l'abbiamo fatta"
"Si torna con la mobilità tra le regioni, oggi sembra una conquista, ce l'abbiamo fatta col sacrificio di tutti e torniamo a questa nuova normalità. Ma non dobbiamo dimenticare i 33mila italiani che non ci sono più e gli operatori sanitari che hanno lavorato in modo incredibile”, ha detto il ministro per gli affari istituzionali Francesco Boccia.
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I governatori del nord per la riapertura immediata
Il ripristino della libera circolazione in tutto il Paese ha fatto discutere nelle ultime settimane e tuttora divide i governatori delle varie regioni italiane Tra i presidenti Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte) e Giovanni Toti (Liguria) sono quelli che hanno spinto per un immediato e completo ritorno alla normalità. Via libera all'apertura anche da parte del presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che anche nella veste di presidente della Conferenza delle Regioni si augura "che si riduca il tasso di polemica, e per quanto mi riguarda spero che si possa ripartire ovviamente tutti insieme. Mi piacerebbe che si evitasse, come ho visto in certe giornate, il dibattito di accuse e controaccuse tra diverse Regioni rispetto a quello che succederà. In ogni caso, qualche quota di rischio va presa, altrimenti non riapriremo mai".
Rossi: “Bisognava aspettare ancora una settimana”
L’unica voce fuori dal coro al nord è il presidente della Toscana, Enrico Rossi, invece bisognava aspettare ancora una settimana: "La diffusione del virus in Toscana, come in altre regioni, è stata il prodotto della fuga dalla Lombardia poco prima del lockdown, e questo avrebbe dovuto consigliare un po' di prudenza e la pazienza di aspettare una settimana in più prima di aprire tutto. Non so a chi avrebbero potuto far male”.
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De Luca: “Provvedimento basato su pressioni”
Tra i contrari alla riapertura anche il governatore campano, Vincenzo De Luca: “Davvero non si comprende - ha scritto in un post - quali siano le ragioni di merito che possano motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilità, nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio. Si ha la sensazione che per l'ennesima volta si prendano decisioni non sulla base di criteri semplici e oggettivi, ma di spinte e pressioni di varia natura. Si poteva decidere semplicemente che i territori nei quali nell'ultimo mese c'era stato un livello di contagi giornalieri superiore a un numero prefissato (200-250-300), fossero sottoposti a limitazioni nella mobilità per un altro breve periodo".
Solinas cerca un accordo col governo
Il governatore sardo Christian Solinas, che ha proposto il "passaporto sanitario”, accendendo una serie di polemiche sembra essersi ammorbidito: "Tratteremo fino all'ultimo per un accordo con il governo, ma se non riusciremo a trovarlo, allora - ha spiegato - appronteremo un sistema più articolato che prevede la registrazione dei passeggeri all’ingresso su una piattaforma e la compilazione di un questionario epidemiologico che serve a noi per avere contezza su dove concentrare i maggiori controlli. Allo studio anche un bonus da spendere in Sardegna per chi si sottoporrà al test".
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Musumeci punta sull’app Sicilia sicura
Il governatore della Sicilia Nello Musumeci ha invece archiviato l'idea del "passaporto sanitario", ed ha messo sul tavolo nuove regole: “Occorrerà verificare la provenienza, l'esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista. Ricordo soltanto che siamo al centro di una pandemia e che tutto il resto appare davvero piccola cosa", ha aggiunto Musumeci. "Non sto parlando di libera circolazione, ma di chi liberamente viene in Sicilia e accetta la collaborazione con le autorità sanitarie locali", ha chiarito il presidente siciliano. E c’e' anche la possibilità di scaricare l’app "Sicilia sicura", ma su base volontaria.
Puglia e Calabria pronte a riaccogliere i turisti
Dalla Puglia, invece, Michele Emiliano, sottolinea che “è arrivato il momento di riaprire il Paese a condizioni di normalità e la condizione di normalità fondamentale è la libertà di circolazione”. La governatrice Jole Santelli ribadisce che la Calabria è pronta ad accogliere i turisti: "Siamo a contagio zero - evidenzia - e nel rispetto di tutte le misure contro il coronavirus, ora posso dire a chi arriva in Calabria: l’unico pericolo sarà quello di ingrassare".