Coronavirus, De Luca sulle riaperture: "Governo scarica la responsabilità sulle regioni"

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Il presidente della Campania spiega la decisione di non firmare l'intesa Stato-regioni sulla fase 2: "C’è stato un misto di finzione e di irresponsabilità". E aggiunge: "Riteniamo che spetti al ministero della Salute dettare le linee guida per garantire la sicurezza". De Magistris: "Incomprensibile che a Napoli non riaprano bar e ristoranti"

“C’è stato un misto di finzione e di irresponsabilità, il governo scarica la responsabilità su noi governatori”. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, in un’intervista al Corriere della Sera, torna sulla propria decisione di non firmare l'intesa Stato-Regioni sulle riaperture nella fase 2 dopo il lockdown e attacca il governo (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE – L’ANDAMENTO DEL CONTAGIO IN ITALIA).  De Luca ha poi spiegato che oggi nella regione non riapriranno “né i ristoranti né i pub né i mercati”. Una decisione definita "incomprensibile" dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: "A Napoli si rinvia, non si sa per quale motivo, al 21 maggio'', ha detto. ''Questo è il frutto dell'errore strategico e di visione politica che hanno messo in campo il Governo nazionale e le Regioni fino ad ora tenendo completamente fuori dalla ripartenza le città".

“È il ministero della Salute che deve dettare le linee guida”

De Luca spiega il punto da lui ritenuto non accettabile: “Riteniamo che il ministero della Salute abbia il dovere di dettare linee guida per garantire le condizioni di base prioritarie per la sicurezza dei cittadini”. Sulle riaperture di bar e ristoranti il governatore che avverranno “giovedì”, 21 maggio, “per preparare con serietà le condizioni di igienizzazione e poi di sicurezza per i clienti, in questi tre giorni”. De Luca sottolinea: “Il passaggio alla ripresa piena della vita economica e sociale era nelle cose. Ma ci siamo arrivati nel modo peggiore, moltiplicando elementi di confusione e di pericolo futuro”.

“Dal 3 giugno liberi tutti? Io ragionerò sul contagio”

"Dal 3 giugno liberi tutti, dice il premier”, continua De Luca. “Io dal 2 ragionerò per capire a che punto è il contagio. E comunque che significa liberi tutti se abbiamo ancora curve epidemiologiche alte in alcune parti dell'Italia?", afferma ancora De Luca. 

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