Coronavirus Fase 2, le Regioni al governo: "Dall'11 maggio anticipare riapertura negozi"

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La Conferenza che riunisce gli enti locali, presieduta dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ha consegnato un documento a Palazzo Chigi: “Serve un nuovo Dpcm per dare autonomia alle varie Regioni sulle riaperture”

Riaprire dall’11 maggio i negozi ancora chiusi, varare un nuovo dpcm sulle riaperture e comunque prevedere un cronoprogramma per tutte quelle attività ancora sospese per l’emergenza coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - SITUAZIONE IN ITALIA: GRAFICI E MAPPE - I NUMERI). Sono queste, in sintesi, le richieste contenute nell’ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni, presieduta da Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, e consegnato oggi al governo.

“Anticipare riapertura del commercio al dettaglio”

Le Regioni chiedono che dal prossimo lunedì "possano procedere ad anticipare la riapertura dei settori del commercio al dettaglio fermo restando la necessaria sottoscrizione dei relativi protocolli di sicurezza con le parti sociali a tutela dei lavoratori”.

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“Dare autonomia a regioni su riaperture”

Le Regioni osservano che "sono stati sottoscritti i Protocolli per l'individuazione delle misure di sicurezza con le parti sociali a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici in tutti i settori economici". E per questo chiedono che "entro il 17 maggio venga adottato un nuovo dpcm con il coinvolgimento delle Regioni per consentire alle Regioni stesse di procedere autonomamente, sulla base delle valutazioni delle strutture tecniche e scientifiche dei rispettivi territori, a regolare le riaperture delle attività”.

 

“Serve un cronoprogramma per attività sospese"

Nel documento consegnato al governo le Regioni scrivono che "si sta assistendo positivamente in questi giorni alla ripresa graduale delle attività produttive che in forza di precedenti decreti avevano sospeso le attività". Ma allo stesso tempo, gli enti locali fanno notare che  "il Dpcm 26 aprile 2020 nonostante le prime indicazioni per la riapertura non ha previsto un cronoprogramma relativamente alle numerose attività ancora sospese o chiuse".

"Spiacevole presidente Inps su ritardi Cig, non imputabili alle Regioni"

Le Regioni scrivono anche di "alcune spiacevoli dichiarazioni del presidente dell'Inps che vorrebbero porre in carico alle Regioni i rallentamenti riscontrati nell'erogazione dei trattamenti per la cassa integrazione in deroga che il Governo aveva assicurato  sarebbero avvenuti entro la fine del mese di aprile". Nell'ordine del giorno consegnato al governo si sottolinea che i "rallentamenti non sono certamente imputabili alle Regioni, che stanno lavorando a pieno organico per autorizzare le domande e trasmetterle all'Inps". I rallentamenti sono invece imputabili, affermano le Regioni, "ad un meccanismo che si fonda su regole previste per situazioni ordinarie e che pertanto comporta tempi non conciliabili con una situazione di emergenza e straordinarietà quale è quella che stiamo vivendo".

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