Il presidente della regione ha dato il via libera per l’attività motoria individuale nelle strutture sportive a porte chiuse. Poi aggiunge: "Siamo nei limiti delle norme nazionali". E sottolinea: "La mascherina è un mantra"
Da domani, 4 maggio, in Veneto sarà consentito l'allenamento individuale negli impianti sportivi, a porte chiuse, per gli atleti professionisti e anche non professionisti, mantenendo il distanziamento di due metri tra loro ed evitando assembramenti. Lo prevede la nuova ordinanza, che comprende anche calcio e piscine, firmata dal presidente della Regione Luca Zaia. "Se Federica Pellegrini deve allenarsi, per fare un esempio - ha detto Zaia - potrà farlo". (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE - LA SARDEGNA SFIDA CONTE - BOCCIA IMPUGNA L'ORDINANZA DELLA CALABRIA)
Zaia: "Siamo nei limiti delle norme nazionali"
Commentando la direttiva, il governatore del Veneto aggiunge: "La nuova ordinanza che presento va nella direzione della tutela della salute dei cittadini ed è dentro i limiti delle norme nazionali. Ho apprezzato che si sia riconosciuto che le ordinanze regionali sono state rispettose dei Dpcm". Poi ammonisce: "Bisogna però che nei prossimi 10 giorni i numeri dei ricoveri e delle terapie intensive non risalgano altrimenti si richiude, si torna alla casella di partenza. E se partisse di nuovo, il contagio sarebbe una tragedia. Non può essere che l'incoscienza di pochi comprometta la libertà di tutti gli altri (DOMANDE E RISPOSTE SULLA FASE 2 - LE FAQ DEL GOVERNO SUL DPCM - LE SCELTE DELLE REGIONI PER LA FASE 2 - IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE).
Zaia: "La mascherina è un mantra"
Sulle altre disposizioni, Zaia conferma: "La mascherina è un mantra, serve e va messa sempre fuori di casa. Mi spiace usare la parola 'obbligo', ma ho il dovere giuridico e morale di dirlo. Se uno non la porta significa che ritiene che sia un 'complotto' il coronavirus: allora organizzo le visite nelle terapie intensive, così vedete che complotto è... Abbiamo 1.526 morti e ancora 103 malati in terapia intensiva".