Coronavirus, Zaia: Veneto in teoria già pronto a riaprire tutto

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 "Il Veneto può aprire tutto. Ovviamente su base solida di una certificazione che ci dà il Comitato scientifico". Il governatore accelera verso Fase 2, ma "non in contrasto col Governo"

“In linea di principio potremmo affrontare qualsiasi riapertura”: il governatore del Veneto, Luca Zaia, prova la svolta sul tema della Fase 2. (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE) "Il Veneto può aprir tutto. Ovviamente su base solida di una certificazione che ci dà il Comitato scientifico. Ma noi potremmo, in linea di principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura". Il presidente del Veneto fa il punto nella consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera (Venezia), e conferma la volontà di accelerare nell’allentamento delle restrizioni anti-contagio. “Il tema è capire se tutti noi entriamo nell'ordine delle idee che non è finita e che stiamo convivendo col virus. La mascherina è una delle condizioni per fare questa battaglia. Penso che la direzione, sentendo i vari colleghi, - ha detto - andrà verso la riapertura differenziata tra le regioni”.

"Percorso comune, non contro il Governo"

Poi una rivendicazione sulle scelte fatte fin qui dalla sua Giunta: “Le ordinanze introdotte dal Veneto non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino. Non facciamo ordinanze per cercare prove muscolari o per buttarla in politica - aggiunge -, a me sembra che il ministro Boccia, in rappresentanza del Governo, abbia compreso le nostre volontà. Penso che per la quasi totalità delle misure oggetto di ordinanza ci sia la possibilità di dimostrare un allineamento col Dpcm per cui non le ritiriamo, anzi le rinnoveremo ma sempre nell'ottica di trovare un percorso comune. Ovviamente rispetto a quanto previsto dal Governo e sicuramente non di contrapposizione".

"Veneto, persi 50 mila posti di lavoro"

Infine, l’ennesimo allarme sugli effetti del lockdown sull’economia della regione. Il Veneto con questa crisi, a causa del Covid 19, perde 50 mila posti di lavoro, 35 mila dei quali solo nel mondo del turismo, che comprende bar e ristorazione. Così le stime di Zaia.

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