Coronavirus, fase 2: verso primo ok per gli spostamenti dal 4 maggio, ma non tra Regioni

Politica

Il governo starebbe lavorando all’ipotesi di permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune. Si pensa poi di autorizzare dalla metà di maggio prima l'apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. Allentamento per massimo 2,7 milioni di lavoratori

Autorizzare dalla metà di maggio prima l'apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti. È l'idea a cui starebbe lavorando il governo, in vista della cosiddetta fase due per far fronte all'emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE). L'ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse. Non sarebbero ancora definite date, ma un'ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall'11 maggio, la ristorazione dal 18. Tra le varie ipotesi, ci sarebbe quella di permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all'interno delle singole Regioni già dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. Il governo ha intanto convocato per giovedì 23 aprile alle 14.30 un incontro sulla sicurezza sul lavoro, riferiscono fonti sindacali.

Possibili le passeggiate. Attenzione ai trasporti

Stando a quanto emerso, saranno possibili le passeggiate ma non si potrà correre nei parchi che rimarranno chiusi. Sarà possibile andare a trovare i parenti o recarsi alle seconde case ma divieto assoluto di assembramenti. Particolare attenzione viene riservata alla mobilità. Ecco il motivo per cui - ha spiegato il presidente del Consiglio - andranno presi tutti gli accorgimenti per consentire agli italiani gli spostamenti. Il comitato guidato da Vittorio Colao calcola che gli utenti saranno il 15% di quelli che si registravano precedentemente all'emergenza Covid-19. Consigliato l'uso della propria automobile. Le indicazioni per tutti prevedono innanzitutto mascherine e distanziamento sociale.

P.Chigi: "Ripartenza all’insegna della massima cautela"

Da Palazzo Chigi si apprende che il piano per la fase 2 "prevede una ripartenza sempre all'insegna della massima cautela, nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita. Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento". "Sarà fondamentale, in questa fase, rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica”, viene ribadito.

Allentamento per al massimo 2,7 milioni di lavoratori

L'allentamento delle misure restrittive per quanto riguarda il sistema economico dovrebbe coinvolgere al massimo 2,7 milioni di lavoratori, ha spiegato il capo della task force Vittorio Colao nel corso dell'incontro in videoconferenza tra governo e sindacati. La priorità è far sì che anche le possibili riaperture delle fabbriche prima della data indicata - si ipotizzano i comparti del manifatturiero, il made in Italy, l'export, il settore edile, la produzione di macchinari per l'agricoltura - avvenga solo alla presenza di rigidi sistemi di sicurezza, come per esempio sta facendo la Ferrari. Ma i sindacati hanno frenato proprio per la difficoltà di reperire strumenti di protezione sanitaria per tutte le aziende. Pure nel governo ci sono ministri che ritengono sbagliata la possibilità di “differenziare” le aperture per settori.

I commenti dei lavoratori a Sky Tg24

Sky Tg24 ha raccolto le aspettative di alcuni italiani per la cosiddetta fase due. “Dalla fase due ci aspettiamo non tanto la libertà, ma potere ricominciare con l’economia”, sostiene un’intervistata. “Dal mio punto di vista, credo che magari alcune attività possano riaprire, ovviamente sempre con le dovute precauzioni, quindi, distanziamento sociale, mascherine, guanti, quello che serve”, afferma una ragazza. Per quanto riguarda la sicurezza a bordo dei mezzi pubblici, secondo un intervistato “sta tutto nel senso di responsabilità dei cittadini, è chiaro che l'autista non è che si può mettere a contare la gente che sale. È normale, però, molta attenzione nel rispetto delle regole e speriamo che siano giuste per tutti". 

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