“Sono un testone”, ha rivendicato il leader della Lega, prendendo la parola in Aula. “Affronto un’aggressione politica. Facciamo decidere a un giudice, una volta per tutte” Il video integrale del suo intervento
Dal Senato arriva il via libera per il processo a Matteo Salvini accusato, dal tribunale dei ministri di Catania, di sequestro di persona per i 131 migranti che rimasero bloccati quattro giorni sulla nave della Marina militare Gregoretti, prima di sbarcare ad Augusta il 31 luglio scorso.
Salvini: ho difeso la mia patria
“Ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio però se ci dev’essere un processo che ci sia – ha dichiarato in Aula Salvini – Non andrò a difendermi ma a rivendicare con orgoglio quello che abbiamo fatto”. Poi ha ribadito un concetto più volte espresso: il consenso da parte dei ministri del M5S del primo governo Conte: “O c’erano ed erano d’accordo, ha spiegato il leader della Lega, o c’erano e non hanno capito”.
Salvini: nessuna preoccupazione pronto al processo
Intercettato dopo il voto il leader della Lega si è detto sereno: "Lo sapevo. Sono assolutamente tranquillo e orgoglioso di quello che ho fatto. E lo rifarò appena tornato al governo. Come è stato difendersi in Senato? Surreale. Ho giurato sulla Costituzione, che prevede che difendere la patria è dovere di ogni cittadino. Io ho difeso l'Italia. Non sono preoccupato", ha aggiunto Salvini sull'ipotesi che venga condannato, e diventi incandidabile. "No, no", ha scosso la testa il senatore rispondendo a chi gli chiede se abbia pensato a un piano B in questa eventualità.