La mediazione del premier prevede che il blocco della prescrizione scatti in via definitiva solo dopo condanna in appello. Convinti dem, 5stelle e LeU. Non Italia viva. Conte: "No a malintesi, ok a garanzie Carta" . Lunedì Cdm, Bonafede: andiamo su questo testo
È ancora alta tensione nella maggioranza di governo sul nodo prescrizione (COSA PREVEDE LA RIFORMA). Nella giornata di giovedì il premier Conte ha trovato sul tema "un punto ancora più avanzato di mediazione” formulando una “nuova proposta efficace sul piano tecnico giuridico". Si tratta di un "lodo" che convince il ministro M5s Alfonso Bonafede, la delegazione Pd e Leu, ma non Italia viva. "La norma sulla prescrizione è una conquista di civiltà", dice Riccardo Fraccaro (M5S), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. "L'accordo Pd-5s produce danni devastanti per gli avvocati. Non capisco perchè insistano a dire no al lodo Annibali", scrive su Twitter Matteo Renzi. E il leader di Iv rilancia: "Sulla giustizia bisogna trovare un punto di accordo tra tutti. Se non vogliono, il Parlamento deve scegliere fra la legge Bonafede-Salvini e quella di Orlando-Gentiloni. Io sto con i secondi, il Partito democratico sta con il Movimento cinque stelle” (RENZI CONTRO BONAFEDE). Ora si attende il Cdm di lunedì prossimo.
Renzi: no giustizialismo, Pd cede al populismo M5s
Nella mattinata di venerdì 7 febbraio Matteo Renzi, in un’intervista radio, ha commentato la "fumata grigia" sulla prescrizione e l'accordo trovato da Pd, Leu e M5s. "Il compromesso tra M5s, Pd e Leu mantiene un principio giustizialista che non condivido. E Bonafede non lo mantiene solo sulla prescrizione: è quello che fa un video quando arriva Battisti, che confonde dolo e colpa, che dice che gli innocenti non vanno in carcere. Lucia Annibali propone di prenderci del tempo, di studiare le carte. Non capisco perché su una cosa del genere vai a incastrarti. E non capisco perché il Pd tradisce le scelte del nostro governo. Il giustizialismo è il populismo dei mediocri". Renzi attacca poi i suoi ex compagni di partito: "Quando sento Zingaretti dire che ci vuole un cambio di passo del Governo sono contento. Ma poi il Pd cede al populismo del Movimento 5 Stelle sulla giustizia" (GUBITOSA: M5S NON CEDE). "Questo accordo a tre, a mio sommesso avviso, non ha la maggioranza in Parlamento. La mia impressione è che abbiano fatto male i conti, rischiano di fare un pasticcio".
"Se ci vogliono cacciare ce lo dicano"
"Un appoggio esterno significherebbe che dovremmo far dimettere i nostri ministri: Bellanova è la numero uno sull'agricoltura, Bonetti sta lavorando bene, il sottosegretario Scalfarotto è l'unico che capisce di export. Noi non vogliamo lasciare. Poi se il presidente del Consiglio vuole che lasciamo, ci mettiamo un quarto d'ora", continua Renzi smentendo le indiscrezioni che parlano di un appoggio esterno del suo partito. "Siamo una forza riformista, non cediamo al populismo nella giustizia. Non ce ne andiamo ma se ci vogliono cacciare, ce lo dicano", aggiunge. E ancora: "Premesso che il Paese in questo momento ha ben altri problemi, come le infrastrutture o il coronavirus sulla giustizia bisogna trovare un punto d'accordo. Il compromesso di ieri è un passo avanti, ma per noi non è sufficiente perché contiene ancora un principio giustizialista".
Conte: "No a malintesi, ok a garanzie Carta"
Il premier ha voluto chiarire la sua posizione sul tema: "Non vorrei si fosse creato un malinteso, quando ragiono di "ismi" ( come garantismi o giustizialismi) mi riferisco a semplificazioni astratte brandite come armi ideologiche in un confronto politico. È chiaro che dobbiamo essere tutti per tutte le garanzie costituzionali. Detto questo a me piace lavorare per un processo penale più celere e giusto”, ha precisato.
Bonafede: "Si valuta ipotesi decreto legge"
Della questione ha parlato anche Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia. "Stiamo riflettendo su diverse ipotesi" sullo strumento con cui approvare il lodo Conte-bis sulla prescrizione, "tra cui il decreto legge", ha detto. Poi ha aggiunto che il lodo Conte-bis non è ancora perfezionabile: "Poi, per carità, c'è il Parlamento che è sovrano e ci sono ancora i passaggi parlamentari, però diciamo che abbiamo fatto otto vertici, ora si va in Cdm su quel testo, poi chiaramente, a seconda di come si deciderà di portare il Conte-bis, allora a quel punto il Parlamento avrà la possibilità di esprimersi". Soddisfatto anche il capo politico del M5s Vito Crimi: "Sulla prescrizione abbiamo raggiunto un'ottima soluzione: mai più cittadini vittime che vedranno lo Stato gettare la spugna. Aggiungiamo che la prossima settimana parte la riforma del processo penale, per avere processi più rapidi e giusti".
La prescrizione spacca la maggioranza
Sul tema prescrizione la maggioranza resta quindi divisa. Conte è riuscito a trovare un punto di intesa tra M5s, Pd e Leu, ma non Italia viva. Nel suo progetto, il blocco della prescrizione scatterà in via definitiva solo dopo una condanna in appello. Il premier annuncia per lunedì un Consiglio dei ministri straordinario per approvare la riforma del processo penale "per abbreviare i tempi dei processi”. I partiti di maggioranza (tranne Iv) vogliono accelerare e siglare l'intesa. Il "lodo Conte bis" attenuerebbe il blocco della prescrizione introdotto a gennaio dalla legge Bonafede. Arriverà una norma per fermare il decorso dei termini dopo il primo grado di giudizio, ma far tornare a decorrere la prescrizione in caso di assoluzione in appello. Ciò vuol dire che il blocco scatterebbe davvero, in via definitiva, solo per la doppia condanna, in primo e secondo grado. Si valuterà nelle prossime ore un emendamento al decreto Milleproroghe o, se non ammissibile, un decreto ad hoc da varare lunedì per recepire l'intesa raggiunta a Palazzo Chigi in serata (MELONI: SPERO RENZI VADA FINO IN FONDO).
Iv si sfila
Ma la proposta di Conte non piace ai renziani che, come già preannunciato, restano fermi sulla richiesta di un rinvio. E ipotizzano una mozione di sfiducia a Bonafede sfidando gli alleati: "Vedremo chi ha i numeri al Senato”. Iv annuncia anche che voterà il suo emendamento Annibali al decreto Milleproroghe per rinviare di un anno la legge Bonafede sulla prescrizione. Inoltre, il 24 febbraio in Aula alla Camera diranno sì alla proposta di legge del forzista Costa: se venisse bocciata, sono pronti a presentarla anche al Senato con la firma di Matteo Renzi.