Casa ex ministro Trenta, Procura militare archivia l'indagine

Politica

Secondo quanto si apprende, non sarebbero emersi reati di profilo militare. La vicenda scoppiò a novembre, per Di Maio era inaccettabile che abitasse in quell'alloggio

La Procura militare di Roma ha archiviato l'indagine relativa all'appartamento di servizio assegnato a Elisabetta Trenta, quando era ministro della Difesa, in zona San Giovanni, nella capitale.

Nessun reato di profilo militare

L'ex titolare del ministero di via XX settembre aveva tenuto l'alloggio anche al termine del suo incarico dopo la riassegnazione al coniuge in forza all'Esercito come maggiore. Il fascicolo era stato aperto senza indagati né ipotesi di reato. Al termine degli accertamenti, a quanto si apprende, non sarebbero emersi profili di reato militare.

Come nacque il caso

La vicenda era salita alle cronache a metà novembre quando era circolata la notizia che la Trenta, nonostante il cessato incarico di governo, abitava ancora in quella casa. Tra i primi a intervenire fu Luigi Di Maio, capo politico dello stesso Movimento 5 Stelle a cui faceva riferimento l'ex ministra: "è inaccetabile", dichiarò in quell'occasione, "è bene che lasci l'alloggio". La replica della Trenta non si fece attendere: "nessun privilegio, quella casa spetta a mio marito. E paghiamo 540 euro di affitto". Le polemiche però non si placarono e alla fine la decisione dei due coniugi fu quella di lasciare l'appartamento "per salvaguardare la serenità della famiglia".

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