Scontro sulle concessioni autostradali, Di Maio: “Battaglia di civiltà, avviare revoca”

Politica

Contestata la norma che prevede la gestione di Anas in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o autostrade. "Per noi - dice Di Maio - questa è una battaglia di civiltà, perché serve giustizia per le vittime del ponte Morandi'

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Milleproroghe con la formula “salvo intese”. Non c'è niente di definitivo, quindi. E' ancora una bozza. Ma è già scontro sulle concessioni autostradali; al centro delle tensioni all'interno del governo c'è la norma che prevede la gestione di Anas in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o autostrade fino alla gara per un nuovo gestore.

Il nodo concessioni

Un passaggio ulteriore definisce cosa spetti al concessionario e cosa allo Stato in termini di penali e risarcimenti. Applicato alla vicenda del Ponte Morandi, si tratta di definire il destino di quei 20-25 miliardi che la convenzione riconosce ad Autostrade per i mancati ricavi. L'intento del Milleproroghe è attenuare o azzerare quest'impatto negativo sui conti pubblici, con una disposizione che, di fatto, annulli quanto previsto dagli accordi precedenti. Per questo commi e codicilli cambiano via via. Schiere di legali si stanno già preparando a dare battaglia.

Aspi: azioni a tutela

Immediata la reazione di Autostradel per l'Italia che fa sapere che "pur non potendo conoscere la versione definitiva delle disposizioni", ha rilevato "profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee".

Scontro sulla revoca

Per il Movimento Cinque Stelle non ci sono dubbi: è stata aperta la porta alla revoca delle concessioni. “Per noi - dice Di Maio – questa è una battaglia di civiltà, perché serve giustizia per le vittime del ponte Morandi”. Leu è su posizioni non distanti. Ma il Pd non la pensa così. “Non credo sia un primo passo verso la revoca – afferma Zingaretti - . E' un atto che rende più forte la dimensione pubblica nei confronti dei concessionari, perché sono diversi e non uno solo. E Italia Viva, che in Consiglio dei ministri non ha votato la norma, chiede che il tema venga affrontato in Parlamento e non "surrettiziamente" nella bozza di un decreto. Tutto questo mentre alla Camera si consumano gli ultimi atti della Manovra.

Concessioni autostradali

Sono due gli interventi che riguardano le autostrade. Il primo prevede uno slittamento fino (al massimo) al 31 luglio dell'aumento dei pedaggi che, invece, i concessionari avrebbero potuto far scattare a gennaio. In un primo momento, il rinvio era previsto al 30 giugno. In pratica, il governo chiede che prima venga perfezionato l'iter di aggiornamento dei piani economici-finanziari. L'altra disposizione prevede che in caso di revoca, decadenza o risoluzione delle concessioni di strade o di autostrade, il servizio venga affidato all'Anas, in attesa della gara per il nuovo affidamento. Un passaggio ulteriore definisce cosa spetti al concessionario e cosa all'amministrazione, in termini di penali e risarcimenti, in caso di stop alla concessione.

Milleproroghe

Più in generale, nel Milleproroghe gli interventi più consistenti riguardano le autostrade, ma i 45 articoli del decreto Milleproroghe contengono disposizioni che toccano gli ambiti più disparati: dalla cura dei giardini al mercato dell'energia, passando per le authority o per la sperimentazione sugli animali.

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