La presidente Casellati ha comunicato il giudizio di inammissibilità su alcune norme. Bagarre in Aula: Salvini ringrazia "per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore”. Critiche dal M5s. In serata si vota: il governo ha posto la fiducia
In Senato è il giorno del voto sulla manovra 2020, sulla quale il governo ha posto la fiducia. In mattinata, la presidente di Palazzo Madama Maria Elisabetta Casellati ha comunicato all'Aula il giudizio di inammissibilità delle norme sulla cannabis light, la tobin tax e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l'energia (TUTTE LE MISURE APPROVATE AL SENATO). Soprattutto il nodo della cannabis ha scatenato polemiche tra maggioranza e opposizione (ARRIVA IL BONUS PER IL LATTE ARTIFICIALE).
Stop norme cannabis e rinvio mercato energia
Sin dal mattino circolava la voce che una quindicina di norme della legge di bilancio sarebbero state stralciate. La conferma è poi arrivata durante la seduta, quando la presidente Casellati ha riferito ai senatori il giudizio di inammissibilità di alcune norme: tra queste, quella sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light, quella sulla tobin tax, che introduceva un'aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online, e quella sullo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l'energia (TUTTE LE MISURE SULLA CASA PRESENTI IN MANOVRA).
Bagarre in Aula sulla cannabis
Lo stralcio della norma sulla cannabis light ha scatenato reazioni in Aula: il centrodestra ha accolto con applausi e urla l'annuncio e la Presidente ha dovuto richiamare più volte i senatori. Il leader leghista Matteo Salvini ha preso la parola e ha ringraziato “il Presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore". Critiche invece dal M5s: due esponenti pentastellati hanno chiesto alla Casellati di dimostrare che la scelta non sia stata frutto della "pressione della sua parte politica". Il presidente ha replicato spiegando che è stata una "decisione meramente tecnica", aggiungendo: "Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”. Perplessità anche dal Pd. Andrea Marcucci, presidente del gruppo dem al Senato, ha detto: “Non capisco la ratio, prendo atto di una decisione inappellabile”.
Renzi: "Parlamento dovrà intervenire su plastic e sugar tax"
Durante la dichiarazione di voto sulla manovra, Matteo Renzi è intervenuto sulla plastic tax e la sugar tax, misure sempre avversate da Italia Viva: "Nei prossimi mesi il Parlamento dovrà intervenire", ha detto l'ex premier. "La plastic tax non consentirà ai mari di essere più puliti ma ai lavoratori a vivere con maggiore difficoltà. Lo stesso vale per la sugar tax. Si rischia di colpire le aziende italiane", ha affermato. "Dobbiamo discutere dell'Italia dei prossimi dieci anni e non di misure semplicistiche e demagogiche", ha aggiunt Renzi.
I tempi della manovra
Il governo ha chiesto la fiducia sulla manovra in votazione al Senato. Lo ha comunicato all'Aula il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, annunciando un maxiemendamento che include le modifiche al provvedimento approvate dalla commissione Bilancio del Senato. I lavori dell’Aula continuano nel pomeriggio, dopo la riunione della commissione Bilancio di Palazzo Madama per valutare sotto il profilo delle coperture il maxiemendamento e le necessarie modifiche alla luce dello stralcio delle norme.