Conte: "Non starò appeso, a gennaio rilanciamo governo: dobbiamo tagliare di più le tasse"

Politica

Il presidente del Consiglio al Corriere della Sera: “Abbiamo idee e gambe per portare a compimento questa stagione riformatrice, le riforme strutturali che ci attendono richiedono gioco di squadra e massima determinazione”

“Stare appeso non è nel mio carattere e la forza ci viene dai risultati”. A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, in un’intervista al Corriere della Sera in cui fa il punto sui primi 100 giorni del governo giallorosso, spiega che a gennaio “più che di una verifica” dell’esecutivo ci sarà “un rilancio”. E assicura: “Abbiamo idee e gambe per portare a compimento questa stagione riformatrice. Dobbiamo lavorare per tagliare ancor più le tasse”. (LE NOVITÀ DELLA MANOVRA 2020)

“Abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie”

"Abbiamo vinto lo sprint dei 100 metri, ora parte la maratona delle riforme strutturali per cambiare davvero il Paese - dice Conte - in soli 100 giorni abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie". Poi avverte le forze della maggioranza: "Le riforme strutturali che ci attendono richiedono gioco di squadra e massima determinazione, a perseguire l'interesse generale. Inviterò tutti ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno".

Un fondo da oltre 3 miliardi per gli interventi green

Poi, interrogato su plastic tax e sugar tax, il presidente del Consiglio spiega: “Abbiamo indirizzato il nostro sistema produttivo verso prodotti eco-compatibili e meno dannosi per la salute, dosando il loro impatto per dare il tempo alle imprese di adeguarsi”. E illustra lo stanziamento di “oltre 3 miliardi nel prossimo triennio per un fondo dedicato a interventi ‘verdi’ e, sul fronte dell’economia circolare, abbiamo previsto un credito d’imposta al 10% per le imprese che adottano processi virtuosi”.

Ex Ilva, “non ci saranno 4000 esuberi”

Sul tema Ex Ilva e ArcelorMittal, Conte assicura che gli esuberi “non saranno certo 4.000” e spiega che “stiamo affinando un piano che prevede anche la discesa in campo di aziende a partecipazione pubblica”.

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