Il premier, a Repubblica, assicura che l’esecutivo ha “un’anima” e apre, come chiesto dal M5S, a “un cronoprogramma con le riforme che l'Italia attende da anni”. Sull’ex Ilva: Mittal disponibile a tornare sui suoi passi, ma non escludo presenza di sostegno e controllo
Il governo non cadrà a gennaio, ma basta con le liti e si rimanga concentrati. È questo uno dei passaggi di un’intervista del premier Giuseppe Conte a La Repubblica. Il presidente del Consiglio ha assicurato che con l'anno nuovo l’esecutivo andrà avanti con “un cronoprogramma con le riforme che l'Italia attende da anni”. Ha aggiunto, poi, di non avere nessuna aspirazione o velleità ad essere il nuovo leader del M5S. Riguardo all’ex Ilva, invece, ha spiegato che Mittal si è detta disponibile a tornare sui suoi passi ma non ha escluso un intervento pubblico. Non di sostituzione ma di sostegno e controllo, ha aggiunto il premier.
Conte: il governo ha “un’anima”, rimaniamo concentrati
Nell’intervista, Conte - rispondendo a Nicola Zingaretti - ha detto che il governo “un'anima” ce l'ha ed è “a un tempo visionaria e pragmatica”. Ha spiegato di non trovare “appassionanti” le “discussioni infinite sulla tenuta della maggioranza” e, nella sua posizione, di non potersi permettere “distrazioni”. “Devo rimanere concentrato sulle molte iniziative che servono per migliorare il Paese e la qualità di vita dei cittadini”, ha ribadito Conte. E ha invitato anche “tutte le forze politiche e i protagonisti di questo impegno di governo a rimanere concentrati”. Poi ha aggiunto: “Verremo giudicati non per i proclami o le frasi a effetto, ma per tutto ciò che di buono riusciremo a fare”.
Il cronoprogramma per il 2020
Il premier, poi, ha aperto al nuovo contratto di governo richiesto dal M5S. “Con il nuovo anno – ha spiegato – dovremo realizzare un cronoprogramma con le riforme che l'Italia attende da anni: accelerare i tempi della giustizia civile penale, ridurre la burocrazia e digitalizzare la pubblica amministrazione, accelerare gli investimenti, rivedere in modo organico il sistema fiscale e in particolare l'Irpef, investire più efficacemente nell'istruzione, nella ricerca e nell'innovazione".
Mittal disponibile, ma Conte non esclude intervento pubblico
Un passaggio, infine, anche sulla situazione dell’ex Ilva di Taranto. “Il signor Mittal mi ha dichiarato di essere disponibile a tornare sui suoi passi e a investire nello stabilimento”, ha detto Conte. Ma, ha aggiunto, non è escluso un intervento pubblico con “una presenza di sostegno” e “di controllo”. "Abbiamo evitato un disastro economico e sociale", ha sottolineato il premier, ricordando di aver rispedito al mittente la richiesta di tagliare 5mila posti di lavoro. Un recesso del colosso franco-indiano, ha insistito Conte, "avrebbe arrecato un grave danno produttivo e compromesso qualsiasi operazione di rilancio della città”. Sulla questione dello scudo penale, il presidente del Consiglio ha ribadito che non se ne è parlato: “La affronteremo alla fine”.