La richiesta è stata avanzata da otto Consigli regionali (Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Basilicata e Veneto). Adesso passa alla Consulta, che dovrà valutare il rispetto dei principi costituzionali
La Cassazione ha dato il via libera al referendum sulla legge elettorale. L'Ufficio centrale per il referendum presso la Suprema Corte, con un'ordinanza depositata nella giornata di mercoledì 20 novembre, ha dichiarato "conforme alle norme di legge" la richiesta di referendum sul Rosatellum avanzata da 8 Consigli regionali (Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Basilicata e Veneto). L'istanza prevede l'"abolizione del metodo proporzionale nell'attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica".
La parola passa alla Corte Costituzionale
La proposta di referendum era stata depositata alla Cassazione da una delegazione guidata dal leghista Roberto Calderoli il 30 settembre scorso: la Suprema Corte, in queste settimane, aveva chiesto - e ottenuto - un'integrazione alla formulazione del quesito da parte dei Consigli regionali proponenti. La parola, ora, passa alla Consulta, alla quale compete il vaglio di ammissibilità del referendum relativamente ai principi costituzionali.