Maltempo, governo dichiara stato di emergenza in Sicilia e Liguria

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La decisione del Consiglio dei ministri per i danni causati tra settembre e novembre. Tra le misure discusse, anche l'ipotesi di riscrittura del calendario fiscale con lo slittamento della scadenza del 730

Stato di emergenza in Sicilia e in Liguria per il maltempo, ok al nuovo contratto nazionale del comparto sanitario pubblico, ipotesi di riscrittura del calendario fiscale, con la scadenza del 730 che passerebbe dal 23 luglio al 30 settembre. Sono queste le principali novità che arrivano dopo il Consiglio dei ministri.

Stato di emergenza in Sicilia e Liguria

La misura principale riguarda i danni causati dal maltempo: il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani, dopo quanto accaduto nel mese di settembre. Stessa decisione  per quanto successo dal 14 ottobre all'8 novembre a Genova e nelle province di Savona e di La Spezia. Il Cdm ha poi deliberato la proroga di 12 mesi dello stato di emergenza nelle regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e delle province autonome di Trento e Bolzano colpiti a partire dal 2 ottobre 2018 e in  provincia di Trapani per il maltempo dall'8 all'11 novembre 2018. 

Su proposta del ministro della funzione pubblica Fabiana Dadone e del ministro della Salute Roberto Speranza è stato poi dato il via libera definitivo al nuovo contratto nazionale del comparto sanitario pubblico. 

Le ipotesi sul fisco

Possibili novità, infine, sul fisco. Il governo pensa a una riscrittura del calendario fiscale, con la scadenza del 730 che passerebbe dal 23 luglio al 30 settembre. Non solo: sul tavolo, l'ipotesi di tax credit per gli alberghi e di ecobonus rivisto per venire incontro ai piccoli fornitori. Le proposte contenute nella bozza del pacchetto di emendamenti dei relatori al decreto fiscale, saranno al centro di una riunione di maggioranza, per decidere quali depositare in commissione Finanze alla Camera.  

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