Il viceministro dell'Economia parla del futuro dello stabilimento in un'intervista, levando dal tavolo l'ipotesi della nazionalizzazione e il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti
Riaprire il confronto con ArcelorMittal, tenendo presente che la nazionalizzazione è "poco fattibile e problematica". In un'intervista al Corriere della Sera, il viceministro dell'Economia Antonio Misiani fa il punto sulla strategia del governo sul futuro dell'ex Ilva. Sottolineando alcuni punti fermi: i cinquemila esuberi annunciati sono inaccettabili e gli impegni contrattuali sottoscritti un anno fa vanno mantenuti.
Ex Ilva, "nazionalizzazione problematica"
L'interesse nazionale è "portare a compimento il piano ambientale e industriale", sostiene Misiani, che esclude dal tavolo un coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti - "non è nel novero delle azioni in discussione" - e la nazionalizzazione - "tecnicamente è poco fattibile e problematica sotto vari punti di vista". Sull'immunità penale, il viceministro precisa poi che "il Pd è a favore di una norma di carattere generale" ma che allo stato attuale "non ha senso discuterne prima della ripresa delle trattative".