Identità sui social, Marattin replica alle critiche: "Il web non si autoregolamenta"

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Il deputato renziano aveva annunciato una proposta di legge per combattere hater e fake news. Un’idea bocciata da tutti gli esperti. In una lettera a Repubblica spiega: “Ho semplicemente voluto sollevare un problema”

“Ho semplicemente voluto sollevare un problema: non possiamo andare avanti con la fogna che è diventato il web”. Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, risponde così alle critiche ricevute dopo la sua proposta di obbligare chiunque voglia aprire un profilo sui social network a presentare un documento di identità. Lo fa con una lettera a Repubblica in cui risponde a Riccardo Luna, uno dei tanti ad avere commentato l’annuncio. 

“I meccanismi possono essere diversi”

“Si è voluto rappresentare la mia proposta come ‘ognuno deve dare a Facebook la propria carta d'identità!’”, scrive Marattin: “Ma in realtà i meccanismi possono essere diversi, ad esempio sulla falsariga di quanto già avviene oggi con lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), vale a dire il meccanismo che consente l'accesso ai servizi online della pubblica amministrazione”. 

Il web non si autoregolamenta

Il deputato renziano commenta poi l’idea di Riccardo Luna che il problema della violenza online possa essere lasciato “all’autoregolamentazione del web”: “Si tratta di una cosa che le grandi aziende del web non hanno interesse a fare, visto che con buona probabilità aumenterebbe la qualità degli utenti ma diminuirebbe la quantità, e con essa i ricavi connessi”. E, sempre rivolgendosi a Luna, conclude: “E da che mondo è mondo, quando si mettono in discussione interessi economici così grandi, la reazione è sempre immediata e piuttosto scomposta. Mi pare”.

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