Il presidente del Consiglio ha incontrato il numero uno della Conferenza episcopale italiana e ha parlato di un “tentativo di ordinare tutte le agevolazioni che ci sono per le famiglie e cercare di riprogrammare in modo più organico e sistematico un sostegno effettivo”
"Si è parlato anche di un 'family act'" nell'incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. A dirlo è il premier a Umbria Radio e La Voce, spiegando che si tratta di un “tentativo di ordinare anche tutte le agevolazioni un po' sparse che ci sono per le famiglie, e cercare quindi di riprogrammare in modo più organico e sistematico un sostegno effettivo che speriamo possa essere messo, ripeto, soprattutto alle famiglie numerose". E ha aggiunto: "La Chiesa è un pilastro della nostra tradizione culturale e sociale” e “ha una spiccata vocazione pastorale".
Conte: "L'inclusione è fondamentale per riconoscere la piena dignità"
Pur in un quadro di risorse molto contenute - ha detto ancora Conte - (anzi non speravamo di riuscire a trovarne visto questo problema della sterilizzazione dell'Iva per cui abbiamo dovuto mettere sul piatto 23 miliardi, 23 miliardi sonanti dico io) siamo riusciti a mettere sul piatto delle risorse e una parte di queste risorse è destinata a dare un segnale importante per il sostegno alle famiglie. In questo momento ci sono tra le persone in difficoltà famiglie con figli, soprattutto quelle numerose. Quindi adesso si tratterà di lavorare". "Un segnale - ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio - abbiamo cercato di darlo alle persone con disabilità incrementando le risorse già stanziate. Anche lì è un problema familiare, perché quando c'è una persona con disabilità è una intera famiglia che viene coinvolta dalle difficoltà. Noi dobbiamo lavorare a tutti i livelli per l'inclusione. Dico sempre che l'inclusione è fondamentale per riconoscere, più che restituire, la piena dignità”. La dignità l'abbiamo tutti con la nascita - ha concluso il premier - ma c'è anche una dignità che ha una dimensione sociale, e se non c'è lavoro, se non c'è la possibilità di vivere dignitosamente, se non c'è la possibilità di essere partecipi a pieno titolo della comunità in cui viviamo, evidentemente non possiamo sentirci a posto con la nostra coscienza noi governanti, non possiamo esser contenti noi che guardiamo il nostro prossimo soffrire".
Al centro del colloquio i temi di carattere sociale
L’incontro tra Conte e l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve è durato una quarantina di minuti. "È stato un incontro e uno scambio molto cordiale. Abbiamo parlato di tante cose", ha detto il premier lasciando il palazzo arcivescovile nel centro del capoluogo umbro. Il colloquio - ha riferito poi la diocesi - "è stato molto cordiale" e ha trattato diversi temi di carattere sociale. Oltre alle politiche di sostegno alle fasce più deboli come le famiglie numerose - in difficoltà a causa della crisi e della mancanza di lavoro - l’incontro ha riguardato anche i giovani, le persone affette da disabilità e gli anziani.