La ministra per le Pari opportunità annuncia una serie di ipotesi allo studio: "Un assegno unico come contributo alle famiglie per ciascun figlio fino all’età adulta, ridurre o rendere gratuita la retta per gli asili nido"
"Bonus nascita e aumento del congedo obbligatorio di paternità portandolo ad almeno 10 giorni" dagli attuali 5. Sono alcune delle misure alle quali la ministra della Famiglia e per le Pari opportunità Elena Bonetti sta lavorando in vista della manovra. Tra le ipotesi allo studio, come annunciato da Bonetti, anche "un assegno unico come contributo economico alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita all'età adulta, ridurre o rendere gratuita la retta per gli asili nido, sostegno ai territori per aumentare gli asili perché in alcune regioni sono al di sotto dell'8% di copertura".
"Spero bonus cultura non venga rimosso"
Un piano che la ministra ha illustrato a Terrasini (Palermo), dove è in corso la seconda giornata di #Futura, la scuola di formazione per i giovani organizzata dal presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. "Mi auguro che il bonus cultura non venga rimosso”, ha aggiunto Bonetti.
"Questo governo non danneggerà le famiglie"
In generale, parlando della manovra, Bonetti ha detto che "se alla fine dall'Iva lo Stato incassa 105 invece di 100, significa che c'è stato un aumento ed è evidente che questo significherebbe aggravare i carichi economici delle famiglie". Ma ha garantito anche che “questo governo nasce per evitare lo sfacelo ai danni delle famiglie italiane, non aumentare l'Iva significa non caricare ulteriormente le famiglie, perché incide sui consumi e sui costi dei nuclei più disagiati".
"Favorevole a voto a 16 anni, ma con percorso formazione"
Bonetti si è dichiarata anche "estremamente favorevole a estendere il voto ai ragazzi e alle ragazze di 16 anni, ma non come misura calata lì e non accompagnata da un percorso di formazione e incentivi di reale valorizzazione dei giovani" (I PAESI IN CUI SI PUO' VOTARE A 16 ANNI).
"Sì allo ius culturae ma non diventi scontro"
Tra gli argomenti affrontati anche il diritto di cittadinanza agli stranieri che abbiano completato un percorso di studi in Italia. "Lo ius culturae - ha detto Bonetti - non è nel programma di governo e quindi è una azione che deve maturare come input parlamentare. Io l'ho sostenuto e quindi se le altre forze di maggioranza dovessero riconoscerne il valore noi siamo in prima linea. Ma non può diventare misura di scontro e battaglia politica nella maggioranza, litighiamo su altro".