Per il Capo dello Stato è “necessario” un “riesame” del patto di stabilità. Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lavora al discorso programmatico in vista del voto di fiducia
- L'Italia è chiamata a svolgere un "ruolo di primo piano, partecipando con convinzione e responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al Forum Ambrosetti, auspicando anche una "revisione" del patto di stabilità, un fisco più equo e una maggiore tassazione delle multinazionali
- Nel pomeriggio anche Paolo Gentiloni, designato dall'Italia a commissario europeo, ha detto che l'Italia ha "il diritto e anche il dovere di svolgere "il ruolo che ci spetta in Europa"
- Intanto c'è attesa per il discorso programmatico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del voto di fiducia di lunedì alla Camera e martedì al Senato. La Lega e FdI saranno in piazza proprio lunedì contro il nuovo governo
Gentiloni: Italia ha diritto al ruolo che le spetta in Ue
"Credo che l'Italia abbia tutto il diritto e direi anche il dovere di svolgere il ruolo che ci spetta. La nostra storia, la nostra cultura la nostra economia sono assolutamente decisive per l'Unione europea". Lo ha detto Paolo Gentiloni, indicato dall'Italia come proprio commissario europeo, arrivando a Santa Severa dove riceverà il Premio cultura Gian Piero Orsello, all'indomani del suo incontro con la presidente eletta della commissione Ue Ursula von der Leyen
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Zaia: M5s-Pd matrimonio per corrispondenza, ma dureranno
"Un matrimonio per corrispondenza. Spero vadano a casa presto". E' duro il giudizio di Luca Zaia, governatore del Veneto, sul nuovo governo. Che però, in un'intervista ad Avvenire, ammette: "Ora temo che loro traccheggeranno fino all'elezione del capo dello Stato". Con il voto su Rousseau, spiega Zaia, la base M5s "ha sentito il richiamo della foresta, il ritorno alle origini. Si ricompone il blocco di sinistra, è un'alleanza politica che si estenderà. Ma loro, i grillini, non hanno capito che questo con il Pd è un abbraccio mortale. Con noi preservavano una loro identità. Ora invece i due partiti vanno a sovrapporsi e andranno a sovrapporsi anche gli elettorati. Un po' quello che capitava a noi con Forza Italia". "Salvini - aggiunge Zaia - ha fatto benissimo a far cadere il governo. Era tutto fermo. La gente qui ci diceva 'ma che ci state a fare a Roma?'. Non andare a votare è stata un'opportunità persa: poteva nascere un governo senza alibi". Quanto a presunte tensioni nella Lega, nega con forza: "La Lega è la Lega. E' come nel calcio: c'e' a chi piace il centravanti, a chi piace l'ala. Ma la squadra c'è. Il giochino di dividerci non funziona".
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Orlando: riforma giustizia ora va ridiscussa da capo
"Non si può pensare che un nuovo governo prenda per buono un testo che è stato costruito da due forze politiche che non ci coinvolsero minimamente, e di cui una era la Lega. È ragionevole che si ricominci la discussione". Così, sulla riforma della giustizia, il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, in una intervista alla Stampa. E chiarisce: "Un errore la drastica cancellazione della prescrizione, ma dobbiamo discuterne". Sull'immigrazione, "dovremo dare dei segnali, mettendo in chiaro che non rinunciamo al controllo dei flussi né ignoriamo che l'integrazione, se non funziona, può portare a problemi di convivenza. Una prima discontinuità è già data dal fatto che non c'è più un ministro dell'Interno che usa i migranti come uno spot quotidiano".