Conte: "Salvini sleale". Replica: "Il mio telefono è acceso". Di Maio: "Frittata è fatta"

Politica

Lettera aperta del premier al leader leghista: "Da lui troppi strappi istituzionali". Il vicepremier: "Sfogo umorale, io rispondo con leggi. Ho l'ossessione contro i trafficanti di esseri umani ma se rivolete il Pd ditelo". Di Maio: "Inutile sbraitare ora, è colpa sua"

Ferragosto e crisi di governo, lo scontro è epistolare. Letteralmente. La giornata politica è stata infatti scandita da lunghi post su Facebook. Prima il premier Conte, che parla di condotta istituzionale sleale da parte di Salvini. Poi il ministro dell’Interno, che difende le scelte in materia di immigrazione (“sono ossessionato contro i trafficanti”) e, dai microfoni di Sky Tg24, parla di relazione col M5S e di “telefono sempre acceso”. Infine, il ministro del Lavoro Di Maio che chiude al leader della Lega: “Salvini si è pentito, ma la frittata è fatta”.

Lo scontro Conte-Salvini

A meno di una settimana dall'intervento che terrà in Senato, il presidente del Consiglio pubblica un lettera aperta indirizzata al leader della Lega, ultimo atto di un duello che va avanti da settimane. Il casus belli - stavolta - sono le comunicazioni d'ufficio che Conte ha inviato il 14 agosto a Salvini per invitarlo 'nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori' a bordo della Open Arms. "Con mia enorme sorpresa - scrive il presidente del Consiglio - hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo". Un affronto che l'inquilino di Palazzo Chigi giudica intollerabile. Conte ricorda la complessità del tema dell'immigrazione che va affrontato, afferma, "con una politica di ampio respiro" ed "evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali". Ricorda anche la strategia adottata dal governo "ispirata alla tutela dei diritti fondamentali e, in particolare, della dignità della persona e alla protezione dei nostri interessi nazionali", e i contatti con gli altri Paesi Ue sulla redistribuzione dei migranti sbarcati nei porti italiani. Infine Conte lancia un richiamo al rispetto delle istituzioni: "Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l'associano al potere. Io - conclude - l'associo a una enorme responsabilità”.

La replica di Salvini 

Salvini invia la risposta su Facebook da Castel Volturno, dove si trova per la riunione del Comitato nazionale per l'ordine pubblico e la sicurezza. Quasi a voler rimarcare la distanza che li divide, invece del confidenziale 'tu' usa il 'lei' per rivolgersi al premier. "Leggo con stupore che mi rimprovera una 'ossessione' per i 'porti chiusi', parla di rabbia, slealtà, ansia, foga e altro ancora.  Sono stato leale e sempre lo sarò nel pieno rispetto di ogni carica istituzionale e, prima di tutto, nei confronti dei cittadini che incontro e che mi chiedono di intervenire", rivendica.

Snocciola poi i dati conseguiti negli ultimi dodici mesi sul fronte della sicurezza (il calo a doppia cifra degli omicidi, dei furti, delle rapine e delle violenze sessuali) e sul contrasto all'immigrazione (-80% rispetto allo scorso anno) e ribadisce che fin quando rimarra' al governo "i porti sono e rimarranno chiusi ai trafficanti e ai loro complici stranieri". L'ultima stoccata e' sui rapporti coni partner europei: "Senza questa fermezza, l'Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l'Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd". 

Di Maio: "Inutile sbraitare ora"

Nello scontro dialettico tra Salvini e Conte, si inserisce anche Luigi Di Maio. Il leader penstastellato su Facebook attacca, sostenendo che sia inutile che Salvini sbraiti ora, "è colpa sua se oggi ci troviamo in questa situazione. E il Paese è più debole anche per i ricollocamenti degli immigrati negli altri Stati europei..". “Per quanto riguarda la risposta a Conte (“Me lo dica in faccia”) siamo al paradosso - prosegue il ministro del Lavoro -. Parla lui, che in faccia a noi non ha mai detto nulla. Parla lui, che ha mandato tutto all’aria senza una motivazione, annunciando la crisi di governo da uno stabilimento balneare dopo essersi preso due settimane di ferie. È facile fare i duri a parole. Duro devi esserlo nella vita e con chi se lo merita, non con dei bambini”. Infine, un messaggio per il voto del 20 agosto: "Noi Ministri del Movimento 5 Stelle saremo al fianco di Giuseppe Conte in aula per sostenerlo contro la sfiducia della Lega".

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