Il ministro attacca l’alleato pentastellato: "Applicare le idee per l’Italia altrimenti o le fa qualcun altro o sicuramente non siamo qua attaccati alle poltrone". E sul dl dignità attacca: "Inefficace, chiederemo modifiche"
Dopo aver vinto la partita del decreto sicurezza-bis, il ministro dell'Interno Matteo Salvini vede i sindacati e attacca i Cinque Stelle: "Oggi abbiamo raccolto idee per l'Italia dei prossimi 20 anni. Se riesco ad applicarle bene, altrimenti o le fa qualcun altro o sicuramente non siamo qua attaccati alle poltrone. Questo lo vediamo da qui a breve, anche prima di settembre", ha detto al termine dell'incontro al Viminale con le parti sociali a proposito di un possibile voto anticipato. Ma il leader della Lega non ha risparmiato le critiche nemmeno al dl dignità, bollandolo come inefficace in alcuni passaggi e garantendo che verranno chieste delle modifiche. Mentre sulle grandi opere annuncia che l'obiettivo è allentare i vincoli europei. "Ognuno può ricevere chi vuole, ma qui riceviamo ogni giorno le parti sociali, dialoghiamo con loro e lavoriamo per risolvere problemi", il commento del collega vicepremier, Luigi Di Maio.
Gli attacchi agli alleati pentastellati
Il ministro Salvini non perde occasione per tornare ad attaccare l’alleato 5S anche sulla Tav: "Ho passato sei ore a sentire tutti che c'è bisogno di infrastrutture. Voteremo qualunque mozione sostenga il futuro, la crescita, il progresso, la mobilità sostenibile e mi stupisce che nel 2019 c'è ancora qualcuno che invece di andare avanti vuol tornare indietro", ha detto rispondendo a una domanda circa la discussione di domani in Senato sulla Tav. E poi aggiunge: "In tanti hanno sottolineato la mancanza di mano d'opera qualificata, che in alcuni casi è stata attribuita all'inserimento del reddito di cittadinanza perché dicono sarebbe più comodo non fare che fare".
Salvini: “La manovra non sia gioco delle tre carte”
Salvini ha toccato poi i temi dell’economia, parlando di una situazione dei consumi “ferma” di cui “bisogna prendere atto”. "È vero che aumenta il numero dei lavoratori e diminuisce il numero dei disoccupati però bisogna anche considerare la qualità del lavoro. Nella grande distribuzione e nei negozi il potere reale d'acquisto delle famiglie è fermo", ha sottolineato il ministro. "La situazione del Paese”, avrebbe detto Salvini al tavolo con le parti sociali, “presuppone una manovra che vada oltre la spesa corrente", servono "investimenti". "La manovra non può essere un "gioco delle tre carte", gli sgravi non devono essere recuperati con nuove misure. "Un impegno che ci è stato chiesto e che ritengo morale è quello di andare a togliere progressivamente l'Imu sugli immobili inagibili, sfitti o occupati abusivamente", ha poi aggiunto.
Il taglio delle tasse
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il viceministro all'Economia, Massimo Garavaglia, che ha annunciato: "Pensiamo a 10-15 miliardi di riduzione delle tasse. A partire dal superamento del bonus Renzi" degli 80 euro, "che non vale dal punto di vista dell'accumulo contributivo per la pensione. Per superamento si intende la trasformazione in decontribuzione". Dello stesso avviso il vicepremier Salvini che ha promesso "un coraggioso e sostanzioso abbassamento delle tasse" nella prossima manovra, specificando che si sta "lavorando all'eliminazione della Tasi e alla riorganizzazione della tassazione sulla casa".
La riflessione sui tempi della giustizia
Infine, al termine dell’incontro, Salvini ha sottolineato che "metà degli interventi si sono soffermati sui tempi della giustizia. In tanti operatori, sia del pubblico che del privato, hanno chiesto il superamento di alcune fattispecie come l'abuso d'ufficio e il danno erariale. Su questo la posizione della Lega è nota. Sono cose che stanno ingessando sia il pubblico che il privato".