Il vicepremier attacca la società concessionaria per "la mancanza per 25 anni d'interventi significativi di manutenzione". "Controllo del governo è la miglior risposta alla tragedia", dice. Replica: "Rigettiamo accuse generalizzate". Il ministro: "Meglio chiedere scusa"
"Ci sono tante cose all’interno della perizia che mettono i brividi". Lo ha scritto il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook, a proposito della relazione degli esperti chiamati a valutare le condizioni del ponte Morandi, il cui crollo il 14 agosto del 2018 causò 43 vittime (VIDEO DEL CROLLO - FOTO DELLA DEMOLIZIONE). Il ministro dello Sviluppo economico si sofferma su un aspetto in particolare: "La mancanza per 25 anni di interventi significativi di manutenzione, praticamente da quando la competenza ha smesso di essere dello Stato”. Per Di Maio ciò "è inaccettabile e bisogna avviare al più presto il procedimento di revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia”. Autostrade replica: "Si rigetta in toto ogni accusa generalizzata di mancanza di manutenzione". "Farebbe meglio a chiedere scusa", è la contro-risposta del ministro.
"Controllo del governo miglior risposta a tragedia Genova"
Il post di Di Maio è accompagnanto da un'immagine sulla quale compare la scritta 'Perizia shock sul ponte Morandi': "Il nostro compito - ha scritto ancora il vicepremier - è anche quello di fare capire, a questi signori, che il governo adesso li controlla, per impedire che il profitto prevalga sul bene collettivo. Questo è il miglior modo per onorare le vittime della tragedia di Genova. E il governo unito su questo è la migliore risposta che possiamo dare alle loro famiglie".
La replica di Autostrade
Poco dopo è arrivata la replica di Autostrade per l'Italia: "Ci si augura che nella fase successiva si possa appurare cosa ha realmente determinato il crollo del Ponte e come mai nessuno dei sistemi e dei consulenti dedicati al monitoraggio abbiano mai evidenziato alcun rischio". Aspi aggiunge inoltre che "i difetti evidenziati dalla perizia non erano tali da compromettere la tenuta del ponte".
Di Maio: "Meglio chiedere scusa"
Di Maio, più tardi, ha risposto con una nota alle dichiarazioni di Aspi. "Non è mia la relazione, questo non è un dibattito politico, ma ci sono delle indagini e dei tecnici che stanno evidenziando delle gravi mancanze. È dunque inutile che Aspi tiri in ballo me o il M5S. Perché qui non c'è nessun complotto. Qui il punto è che o siamo tutti matti oppure Aspi, forse, ha torto. Farebbe meglio a chiedere scusa", ha detto il ministro.