I due partiti non hanno trovato un punto di incontro dopo un Cdm fiume. Il nodo resta il processo penale. Trovato, invece, un accordo di massima su giustizia civile e riforma del Csm. Ma alla fine il via libera al provvedimento è "salvo intese", non definitivo
Resta alta la tensione nel governo dopo lo scontro in Consiglio dei ministri sulla riforma della giustizia. "La Lega non vota una non riforma, vuota e inutile", si legge in una nota del Carroccio. "Non voglio italiani processati a vita", aggiunge nel pomeriggio il leader Matteo Salvini in un'intervista a Sky Tg24. Di tutt'altro avviso il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: "Quando arrivano no a prescindere e si pescano argomenti qua e là che nulla hanno a che fare con la riduzione dei tempi dei processi, mi viene il dubbio che l'obiettivo sia far saltare la riforma della prescrizione che entrerà in vigore a gennaio. Mi auguro che non sia questo perché è inaccettabile fare giochini sulla carne viva dei diritti delle persone. Ho scritto la Spazzacorrotti, non permetterò a nessuno di fare giochini per far saltare la legge sulla prescrizione". Ieri sera non sono bastate otto ore per trovare l'intesa sulla riforma, in particolare sul processo penale e il nodo della prescrizione. Alla fine il via libera al provvedimento è stato "salvo intese", non definitivo. Intanto l'Anm va all'attacco in particolare sull'ipotesi di sorteggio dei componenti del Csm che bolla come "incostituzionale". "Una strana deriva - dice il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Poniz - lontana dall'idea di democrazia".
Lega: "Sanzioni certe per i magistrati"
La lega oggi ribadisce con una nota la sostanziale contrarietà a quella che definisce “una non riforma, vuota e inutile”. "Siamo al lavoro - si legge - per una reale riduzione dei tempi della giustizia, per un manager nei tribunali affinché diventino realmente efficienti, perché ci sia certezza della pena: colpevoli in galera e innocenti liberi. Sanzioni certe per magistrati che sbagliano o allungano i tempi, no a sconti di pena per i criminali e un impegno per la separazione delle carriere e anche del Csm per garantire giustizia efficiente, equa e imparziale. I cittadini non possono essere ostaggi di processi infiniti".
Bonafede: "Non stanno al governo con Berlusconi"
Proposte che il ministro Bonafede in una diretta Facebook rispedisce al mittente: "La separazione delle carriere dei magistrati e la riforma delle intercettazioni sono i due punti forti della politica sulla giustizia di Silvio Berlusconi. Dico alla Lega che sono aperto a tutte le proposte, ma non stanno governando con Silvio Berlusconi. Se lo mettessero in testa", attacca.
Lo scontro sulla Giustizia
La girandola di riunioni a Palazzo Chigi per cercare di evitare lo strappo è iniziata ieri intorno alle 15 ed è finita verso mezzanotte. Il premier Giuseppe Conte ha provato per tutto il giorno a mediare tra i due partiti e ha incontrato i due vicepremier. Poi sono iniziate una serie di riunioni politiche e tecniche e il testo, già modificato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, è stato limato per tutto il pomeriggio. Ma i nodi non sono stati sciolti. Il Consiglio dei ministri, iniziato perché bisognava prorogare con urgenza lo scioglimento di otto comuni e impugnare alcune leggi regionali, dopo cinque minuti è stato interrotto per far posto alle riunioni politiche ed è ricominciato dopo ore. Alla fine il "salvo intese" della notte ha evitato lo strappo plateale, ma lo scontro rimane aperto.
Bonafede: "Ho sentito tanti no"
In particolare, in Consiglio dei ministri è andato avanti per ore il confronto tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e la titolare della P.a. Giulia Bongiorno. Fonti di entrambi i partiti hanno negato lo scontro, ma i toni erano duri e il clima teso. I tecnici, raccogliendo le indicazioni delle riunioni politiche, hanno proposto una mediazione che la Lega, a Cdm già iniziato, ha respinto. "Stasera ho sentito tanti no", ha commentato il Guardasigilli. E ancora: "Basta giochetti, non vorrei che il vero nodo fosse la prescrizione". Un nuovo Consiglio dei ministri dovrebbe tenersi prima della pausa estiva, forse il 6 agosto: lì il M5s punterebbe al via libera finale al testo.
Lega: "Non siamo mai stati ascoltati"
Secondo i salviniani, però, i margini sono pochi. Fonti di via Bellerio hanno spiegato che "la riforma è stata scritta da tecnici e magistrati, noi non siamo mai stati ascoltati". Alla fine del Cdm, verso mezzanotte, Salvini e Bongiorno non hanno commentato. Ma la Lega ha diramato una nota durissima in cui parla di cittadini "ostaggio" e ha invocato "tempi certi", da "stato di diritto". Bonafede "ci mette pure la buona volontà" ma la sua "cosiddetta riforma non c'è, è acqua", aveva detto Salvini ieri mattina. Dovrebbe essere - aveva spiegato - "imponente, storica" come quella che la Lega ha "pronta" che separa le carriere, "dimezza i tempi dei processi, premia chi merita e punisce chi sbaglia". In difesa del suo ministro era sceso Luigi Di Maio: "La sua riforma è epocale, sanziona i magistrati che perdono tempo e riduce drasticamente i tempi dei processi. Basta con le spartizioni di potere al Csm. Mi auguro nessuno pensi di bloccarla, sarebbe un grave danno al Paese".