Di Maio attacca Salvini: incontro coi sindacati per sviare attenzione da caso fondi russi

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Il leader del M5s spinge affinché il leader del Carroccio vada a riferire in Parlamento sui presunti finanziamenti russi al suo partito: "È giusto che risponda". Il ministro dell'Interno replica: "Certo che vado, rispondo al question time"

Anche Luigi Di Maio, dopo il premier Giuseppe Conte, va all’attacco di Matteo Salvini sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega e chiede all’alleato di governo di riferire in Parlamento. “Chi vuole incontrare i sindacati lo può fare. Quello che però mi dà noia in questo momento è che lo si faccia per sviare da una questione molto più grande che è quella di un vicepremier che secondo me deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia”, dice il leader del M5s facendo riferimento all’incontro avvenuto tra Salvini e i sindacati al Viminale sulla nuova manovra. Salvini replica così alla richiesta: "Certo che vado in Parlamento. È il mio lavoro. Ci vado bisettimanalmente e per il question time durante il quale rispondo su tutto lo scibile umano, sempre". Il leader della Lega si è difeso ribadendo di conoscere Gianluca Savoini, indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta della Procura di Milano sui presunti fondi russi al Carroccio, "da 25 anni, dai tempi dell'Università Statale di Milano". "L'ho sempre ritenuto una persona corretta e fino a prova contraria continuerò a ritenerlo persona corretta", ha aggiunto.

Di Maio: "È giusto che Salvini risponda al Parlamento"

Sul caso dei presunti fondi dalla Russia alla Lega e alla richiesta di riferire in Parlamento rivolta a Salvini, Di Maio ha spiegato: "Quando il Parlamento chiama è giusto che un ministro, un premier, un vicepremier, un sottosegretario risponda. Soprattutto se si ritiene di essere strumentalizzati, ben venga un chiarimento in Parlamento". Il leader del M5s poi ha aggiunto: “Sono sicuro che ci andrà e così ci darà anche modo come maggioranza di difenderlo".

"Voglio parlare delle priorità del Paese"

Di Maio insiste per un chiarimento rapido della vicenda che riguarda l’alleato di governo: “Personalmente penso che più ci si negherà a questa possibilità di chiarire come siano andati i fatti e più se ne parlerà". "Io voglio parlare di lavoro, di imprese, di priorità del Paese, di innovazione, di startup, di mondo dell'artigianato che va supportato, di esportazioni”, aggiunge.

Zingaretti: "Non molliamo battaglia per la verità"

Il Pd intanto continua a chiedere "verità". "Sulla vicenda Salvini-Russia non molliamo e porteremo avanti una battaglia per la verità senza permettere nessun insabbiamento su chi ha giocato con la credibilità delle istituzioni e con le alleanze internazionali dell’Italia”, scrive su Facebook il segretario del partito Nicola Zingaretti. "Salvini venga in aula per una discussione approfondita senza reticenze dopo le omissioni perché gli italiani devono sapere la verità", aggiunge. Alla Camera, inoltre, è andata in scena nel corso del pomeriggio una protesta dei deputati del Pd che hanno mostrato cartelli con le foto di Salvini a fianco di Savoini.

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