Il premier vede Mattarella per sciogliere alcuni nodi legati all’approvazione del dl sicurezza e annuncia: "Nessun Cdm prima delle Europee". Salvini: "Se il dl non viene approvato subito non mi do fuoco"
Dalla sicurezza alle famiglie, lo scontro nel governo
Di Maio a Lega: basta minacce di crisi e conta
Europee, Zingaretti: Pd andrà ben oltre 20%
Salvini sul dl sicurezza: Oltre che urlare, proponete qualcosa
Giorgetti: Governo non deve vivere nello stallo
Giorgetti: Guardando all'esecutivo, no all'immobilismo
Di Maio: Lega ha nostalgia di Berlusconi
Salvini: No ai rimpasti
Intanto non si placano le tensioni tra i due leader dei partiti di maggioranza, anche se Matteo Salvini prova a rassicurare gli alleati: “Lunedì non cambia niente al governo perché si vota per l'Europa. Anche se la Lega vincerà, come sembra, non chiedo un ministro o una poltrona in più. E spero che i toni si abbassino". Posizione ribadita anche da Giorgetti: "Di rimpasti, di queste cose da Prima Repubblica non ci interessa niente. Parlo per la Lega e credo anche per i Cinque Stelle”. Una risposta alle preoccupazioni del capo pentastellato Luigi Di Maio riguardo alla possibilità che dopo le elezioni il Carroccio possa chiedere un rimpasto di governo.
Giorgetti: Stabilità è importante ma no a immobilismo
"Sono dispostissimo a fare un passo indietro - ha proseguito Giorgetti -, se me lo chiedono e se non ritengono utile la mia posizione. Quanto al governo la stabilità è importante ma no all'immobilismo. La campagna elettorale mi ha fatto vedere un Paese vitale, dobbiamo esserne all’altezza". "Squadra vincente non si cambia: al netto delle ultime tre settimane, questa squadra ha fatto bene. E il consenso lo dimostra, tranne le ultime settimane”, ha poi precisato il sottosegretario, che ribadisce di non aver attaccato il premier. "Il presidente Conte - ha detto - è tecnico ed espressione dei Cinque Stelle: non l'ho accusato di nulla. Io al governo porto il contributo della Lega”.