Decreto sicurezza bis, oggi in preconsiglio dei ministri. Fondo da 2 milioni per rimpatri

Politica

Il provvedimento compare all’ordine del giorno per oggi. Prevista una multa, da 20 mila a 50 mila euro, per le navi che soccorrono i migranti. Tensione tra Lega e M5s. Toninelli: "Se ne parla dopo le Europee". Salvini: "Tutto pronto, il 20 sarà in Cdm"

C'è anche un fondo per i rimpatri, con una dotazione iniziale di due milioni per il 2019, nella bozza del decreto sicurezza bis che oggi arriverà in preconsiglio. Il documento prevede anche una multa, da 20 mila a 50 mila euro, per le navi che soccorrono i migranti. Stretta sulle espulsioni degli stranieri condannati con norme che ne facilitano l'esecuzione. Sui tempi del provvedimento, tensione tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli che ha detto: "Se ne parla dopo le Europee". "Tutto pronto, il 20 sarà in Cdm", ha invece replicato il vicepremier leghista. 

Bozza, cambia multa: fino a 50mila euro per navi

Già ieri erano emersi diversi dettagli sulla bozza del decreto sicurezza bis voluto da Salvini. Come quello della novità sulle multe previste per chi soccorre migranti in mare: c’è infatti la possibilità di sanzionare le navi con una somma da 20mila a 50mila euro. E sarebbe sparita, a quanto emerge da un confronto con la bozza precedente, la sanzione da 3.500 a 5.500 euro per singolo “straniero trasportato”, sostituita da una multa ben più alta ma complessiva. Mentre sul fondo per i rimpatri, le risorse a disposizioni potranno aumentare fino a 50 milioni annui e potranno arrivare dai risparmi che derivano dalla razionalizzazione dei centri per l’immigrazione. Serviranno a finanziare interventi di cooperazione o intese bilaterali per i rimpatri.

Le tensioni tra Lega e M5s

La data cerchiata in rosso rimane comunque quella di lunedì 20 maggio, quando avrà luogo quello che probabilmente sarà l'unico e ultimo Consiglio dei ministri da qui al 26 maggio. Salvini vuole incassare uno dei provvedimenti più identitari della Lega, ma Luigi Di Maio non ci sta e punta a rinviare un eventuale ok alla misura a dopo le Europee. Il tutto, mentre nella maggioranza crescono le tensioni anche sul debito pubblico italiano, con lo spread che ieri intorno all’ora di pranzo ha toccato quota 290 punti. "Se servirà infrangere alcuni limiti del 3% o del 130-140%, tiriamo dritti", aveva detto Salvini.Parole a cui Di Maio aveva replicato seccamente: “Basta sparate”.

Politica: I più letti