M5S, Di Maio: "Dopo il caso Siri la Lega non perda la testa. Siamo pagati per lavorare"

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Il vicepremier affonda di nuovo sul sottosegretario della Lega costretto alle dimissioni: "Non siamo dei bambini, siamo dei ministri". Poi però assicura: "Siamo disponibili ad andare avanti per quattro anni"

"Ci auguriamo che dopo il caso Siri la Lega non perda la testa”. Esordisce così un nuovo post su Facebook del vicepremier e leader del M5s Luigi Di Maio (TUTTE LE TAPPE DEL CASO SIRI) . “Comprendiamo la loro difficoltà di ritrovarsi - continua Di Maio rivolgendosi agli alleati - dopo nemmeno 10 mesi di legislatura, un proprio sottosegretario indagato per corruzione in un'inchiesta dove c'è anche la mafia, ma questo non giustifica certi atteggiamenti”. Poi un affondo: “Non siamo dei bambini, siamo dei ministri e veniamo pagati per costruire un futuro al Paese, non per lamentarci". E infine: "Vi confesso che negli ultimi giorni le provocazioni subite sono state tante, ma il Movimento 5 Stelle resta disponibile ad andare avanti per altri 4 anni", conclude.

Migranti, "senza urlare o sbraitare, abbiamo salvato vite"

Di Maio elogia poi il premier Giuseppe Conte per la vicenda dei 36 migranti salvati dalla Marina militare, segnata dalla frase "porti non ne dò" del ministro dell'Interno Matteo Salvini e dal successivo ok a sbarcare da parte di Palazzo Chigi nel porto di Augusta: "Senza urlare o sbraitare, senza minacce al mondo - scrive Di Maio - in poche ore, grazie soprattutto al lavoro del presidente Conte, siamo riusciti a salvare la vita a quelle persone e a fare in modo però che ad occuparsene non fosse nuovamente l'Italia, ma l'Europa!".

"C'è molto da fare, a partire dal salario minimo"

Nello stesso post, Di Maio ribadisce che "c'è molto da fare, come la nostra proposta di legge per introdurre un salario minimo in Italia e fissare una soglia di 9 euro lordi l'ora al di sotto della quale non si può scendere. È nel contratto di governo e, appunto, si deve fare!”. E “lo stesso vale per una riduzione del cuneo fiscale che permetta alle nostre imprese di ripartire”.

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