Tav, Francia in pressing: l'Italia decida. Toninelli: no all'opera. Ma non c'è accordo

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(Foto archivio Ansa)

Dopo le voci circolate su una mini-tav più economica che piace alla Lega, Toninelli ribadisce "il no alla Tav". Ma indiscrezioni parlano di un sondaggio interno al M5s che vuole il 70% della base favorevole all'opera. Tria: "Ci sarà un'evoluzione positiva"

È un nodo che non si scioglie quello della Tav, su cui il governo gialloverde continua a dividersi e smentirsi. Ieri la giornata si è aperta con una nota di Palazzo Chigi che smentiva le "ricostruzioni apparse su alcuni quotidiani" e precisava che il premier Giuseppe Conte "non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav né ha mai richiesto un ulteriore contributo all'analisi costi-benefici dell'opera, contributo che è stato invece sollecitato dal Mit". Giovedì, infatti, era circolata l’ipotesi di una mini-tav, una versione più economica dell’opera che piace alla Lega, da sempre favorevole al completamento della Torino-Lione. Ma la posizione dell’alleato di governo del Carroccio non cambia, con il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che ha ribadito "profondamente, come M5s, il no alla Tav senza alcun pregiudizio". Tuttavia, secondo un’indiscrezione del Corriere della Sera, un sondaggio commissionato dal vicepremier Luigi Di Maio indicherebbe che il 70% del popolo cinquestelle è favorevole alla realizzazione dell’opera. Così come il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che crede che "ci sarà un'evoluzione positiva" sulla Tav e "che il governo stia andando verso quella direzione", mentre dalla Francia il suo omologo francese, Bruno Le Maire, ha invitato l'Italia "a prendere posizione". In serata infine, Beppe Grillo nel corso del suo spettacolo a Torino ha rincarato: "La Tav è una stella che fa ancora luce ma è morta, perché la mobilità sta cambiando".

Rixi: “Rischiamo di perdere 300 milioni di euro di contributi europei”

Chi pensa che nella maggioranza si arriverà a un accordo è il viceministro delle Infrastrutture leghista, Edoardo Rixi, che oggi in un’intervista al Corriere della Sera dice: “La prossima settimana ci saranno delle riunioni e sono convinto che alla fine si troverà una soluzione”. Secondo Rixi, “nei prossimi giorni, entro l’11 marzo, secondo me, il consiglio di amministrazione di Telt (società al 50% delle Fs italiane e al 50% dello Stato francese, ndr) dovrebbe dare via libera ai bandi necessari per la Tav, sia perché si tratta di un’opera importante sia perché altrimenti rischiamo di perdere 300 milioni di euro di contributi europei”. D’altronde, aggiunge, “far partire i bandi non significa che la Tav dovrà essere fatta secondo il progetto iniziale. Io dico che, una volta deliberati i bandi e messa in sicurezza la Tav, si potrà negoziare con la Francia e con l’Unione Europea una revisione dell’opera che consenta di risparmiare risorse importanti”.

Le Maire: “Siamo fiduciosi che la decisione arriverà molto presto”

E oggi, dalle pagine di Repubblica, parla anche Le Maire. “Sulla Tav siamo stati pazienti per dare al governo il tempo di riflettere - ha detto il ministro dell’Economia francese - Ora siamo fiduciosi che la decisione arriverà molto presto”. Secondo Le Maire, la Tav “è un progetto sia simbolico che utile. È simbolico perché rappresenta il desiderio di avvicinare i nostri territori. Ed è utile per facilitare il movimento di merci e persone tra Francia e Italia. D’altra parte, noi siamo già impegnati nel cantiere”.

Giorgetti: “È un investimento importante”

Sulla questione ieri è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega), in missione a New York per "cementare i rapporti con gli Stati Uniti". ''Il mood che si respira qui è quello di fare, non quello di non fare'', ha detto facendo riferimento alla Tav. ''È un investimento importante per tenere legata l'Italia all'Europa. Ne parliamo da sei mesi e dovremmo fare secondo me l'alta velocità fino a Bari''. Alla fine - ha aggiunto - una “quadra” con il Movimento 5 Stelle ci sarà: ''Si trova sempre fra persone ragionevoli''.

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