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Migranti, Salvini annuncia: dal 7 febbraio al via i trasferimenti dal Cara di Mineo

Politica

Il ministro ha spiegato che presto partiranno le prime 50 persone ed entro fine mese altri cento. Ha ribadito la volontà di chiudere entro fine 2019: “Orgoglioso del lavoro per dare servizi migliori ai veri profughi”. Oggi chiuso il Cara di Castelnuovo di Porto

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Mentre gli ultimi 60 ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto hanno lasciato la struttura oggi, la stessa sorte toccherà presto ai migranti del Cara di Mineo. Matteo Salvini, infatti, ha annunciato che a breve inizierà il trasferimento: la partenza delle prime 50 persone, ha spiegato, è in programma il 7 febbraio ed entro fine mese lasceranno la struttura altri cento. Per il momento, dai trasferimenti saranno esclusi i nuclei familiari con minori e le persone vulnerabili, che in gran parte coincidono con coloro che sono titolari di protezione umanitaria. Il ministro dell’Interno, comunque, ha ribadito la volontà di chiudere il Centro in provincia di Catania entro la fine del 2019.

Il 7 febbraio le prime partenze

Nel Cara di Mineo sono ospitati 1.186 richiedenti asilo, 15 titolari di protezione internazionale, 94 titolari di permesso umanitario e 8 richiedenti asilo per i quali è stata attivata la procedura Dublino. Il Viminale ha fatto sapere che la redistribuzione sarà programmata di mese in mese e prevede l'inserimento nel Siproimi (l'ex sistema Sprar) dei 15 titolari di protezione internazionale e il trasferimento degli altri in tutte le province siciliane. A febbraio le partenze sono previste il 7, il 17 e il 27. “Avevamo promesso la chiusura dei grossi centri e lo stiamo facendo. Bagnoli e Cona in Veneto, Castelnuovo di Porto a Roma, a breve Mineo. Sono orgoglioso del nostro lavoro per offrire servizi migliori ai veri profughi e per stroncare l'illegalità. Dalle parole ai fatti”, ha commentato Salvini.

L’addio al Cara di Castelnuovo di Porto, tra lacrime e rabbia

Oggi, intanto, è stato definitivamente chiuso il Cara di Castelnuovo di Porto, vicino Roma, dopo dieci anni di attività. Gli ultimi 60 ospiti - tra le lacrime dei migranti e la commozione mista a rabbia degli operatori - sono partiti a bordo di un pullman e trasferiti al Centro di accoglienza Mondo Migliore a Rocca di Papa (lo stesso che per alcuni giorni ospitò i migranti della Diciotti). Sul tetto della struttura gli operatori hanno affisso uno striscione: "Lavoratori: annullata la dignità". Per loro, rimasti improvvisamente senza lavoro, è previsto per sei mesi un fondo di integrazione salariale. Nei giorni scorsi circa 450 migranti avevano già lasciato la struttura a bordo dei bus, diretti in diversi Cas d'Italia. Tra le persone trasferite oggi, 17 godono solo di protezione umanitaria e saranno temporaneamente ospitati al Cas di Rocca di Papa, in attesa di essere reinseriti in alcuni comuni del Lazio. Altri 17 richiedenti asilo, invece - che si erano integrati a Castelnuovo - , saranno temporaneamente accolti nello stesso Cas e la prossima settimana saranno ospitati negli appartamenti di alcuni abitanti di Castelnuovo di Porto, grazie a un progetto stipulato dal Comune con la Regione Lazio per un'accoglienza diffusa.