Berlusconi: “Mi appello all'altra Italia, la libertà è in pericolo”

Politica
(Foto archivio Ansa)

Il leader di Forza Italia, nel giorno dei 25 anni dalla nascita del partito, in una lettera al Corriere della Sera ricorda Don Sturzo e spiega che vuole scendere in campo per le europee “prima che sia troppo tardi, servono serietà e competenza”

"Come l'Italia di cento anni fa, così oggi la nostra Patria, dopo un secolo, vive ancora una volta un momento confuso, di incertezza e anche di pericolo per la libertà”. A dirlo è Silvio Berlusconi, che in una lettera al Corriere della Sera spiega le motivazioni della sua nuova discesa in campo, annunciata ieri in vista delle europee, nel giorno dei 25 anni dalla nascita di Forza Italia. (LA STORIA - FOTOSTORY DEL PARTITO). Oggi, al secondo e ultimo giorno di tour elettorale a Cagliari, Berlusconi ha sottolineato: "Sono stato buttato fuori dalla politica per cose che con la politica nulla avevano a che fare, credo che questo la gente l'abbia capito ed è anche per questo che mi riserva tanto affetto e vicinanza in ogni occasione". 

Il ricordo di Don Sturzo

L'ex premier nella lettera ricorda che “sono passati esattamente 100 anni da quel 18 gennaio 1919, quando Don Luigi Sturzo diffuse il celebre appello ai 'liberi e forti' che segnò la nascita della partecipazione attiva dei cattolici alla politica italiana". Un appello, dice il leader di Forza Italia, “che riletto oggi suona di sorprendente attualità, perché delinea un modello di stato, di società, di partecipazione politica ispirato ai valori cristiani e profondamente liberale nel metodo e nelle proposte". Berlusconi ricorda come quello di Don Sturzo sia il modello “al quale mi sono ispirato quando ho lasciato la mia attività di imprenditore per dare vita a Forza Italia” e come il fondatore del Partito Popolare Italiano sia stato “una delle figure di riferimento, uno dei maestri ai quali ci siamo costantemente richiamati nell'azione politica di Forza Italia".

Berlusconi: appello a liberi è forti è di drammatica attualità

"La centralità della persona - prosegue Berlusconi -, il primato dell'individuo rispetto alle masse, lo stato minimo, la libertà religiosa sono i presupposti di una visione cattolica e liberale che è anche oggi la sola risposta ai problemi sempre più complessi delle società di massa, del mondo globalizzato, dell'invadenza delle nuove tecnologie e delle suggestioni che ne derivano". “Penso davvero che un nuovo appello ai 'liberi e forti', a cento anni da quello di Sturzo e a 25 anni dalla fondazione di Forza Italia, sia oggi di drammatica attualità", aggiunge il leader di Forza Italia, lanciando un appello, "all'altra Italia che alla politica chiede serietà e sobrietà, competenza e onestà, coerenza ed esperienza. Anche io oggi ritorno a chiedere di scendere in campo, prima che sia troppo tardi, di fronte ai rischi del sovranismo, del pauperismo, dello statalismo, del giustizialismo che si ripropongono in forme nuove ma ancor più pericolose del passato".

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