Dopo le polemiche di ieri, Palazzo Madama ha ripreso la discussione generale. Nel pomeriggio il testo che riassume le ultime modifiche, su cui sarà posto il voto di fiducia. L’iter prevede poi un nuovo passaggio alla Camera
Al Senato è il giorno del maxiemendamento sulla manovra (la votazione in tempo reale: aggiornamenti). Dopo le polemiche di ieri, il governo porta in Aula le novità nel pomeriggio, su cui sarà posto il voto di fiducia che è previsto per la nottata. I lavori a Palazzo Madama sono ripresi questa mattina alle 9, dopo la sospensione a mezzanotte di ieri. La discussione generale prosegue per alcune ore, poi alle 16 è atteso il maxiemendamento che riassume le modifiche al testo comprensive della rimodulazione dei fondi su reddito di cittadinanza e pensioni.
Sabato e domenica manovra in Commissione Camera
La chiama dei senatori inizierà verso le 23, al termine delle dichiarazioni di voto. Dopo l'esito della votazione il governo presenterà la nota di variazione del bilancio che sarà votata dall'Aula prima del voto finale del disegno di legge, che sarà quindi trasmesso alla Camera per il via libero definitivo. Dopo la quasi scontata fiducia incassata, il testo deve tornare infatti nuovamente a Montecitorio. Il presidente Fico ha già reso noto ai capigruppo il calendario dei lavori: la manovra approderà in Commissione dove sarà esaminata sabato e domenica. Poi il testo arriverà in Aula a Montecitorio per la discussione generale, giovedì prossimo, il 27 dicembre. I decreti legge sul reddito di cittadinanza e per la riforma della legge Fornero sulle pensioni dovrebbero invece arrivare in Consiglio dei ministri a inizio gennaio.
Il caos in commissione
Ieri è stato un pomeriggio carico di tensione, che ha visto i rappresentanti del Partito democratico e di Leu abbandonare i lavori della commissione Bilancio per l’impossibilità di proseguire la votazione sugli emendamenti presentati dai gruppi al testo approvato dalla Camera e al pacchetto di modifiche consegnato dal governo. La commissione ha infatti chiuso i lavori senza aver votato nemmeno un emendamento, mandando direttamente in testo in Aula senza mandato al relatore. Andrea Marcucci, presidente dei senatori dem, ha parlato di "un atto ostile nei confronti del Paese”.
I complimenti di Grillo e Casaleggio
Intanto ieri sia Beppe Grillo che Davide Casaleggio hanno chiamato il vicepremier Di Maio per fargli i complimenti del lavoro fatto per inserire il reddito di cittadinanza in manovra. Il ministro del Lavoro a sua volta ha ribadito che non ci sarà l’aumento dell’Iva: "Da gennaio partirà il team 'mani di forbici' per tagliare tutti gli sprechi". Questo "ci farà recuperare"le risorse necessarie, pari a 23 miliardi di euro, per le clausole di salvaguardia”. Di Maio ha anche minimizzato sulle dichiarazioni critiche della Cei: “Non c'è nessuno scontro con il mondo della Chiesa. Abbiamo detto solo che anche lì possiamo togliere uno sgravio", quindi "il dialogo è sempre aperto, non abbiamo tagliato soldi a chi ha più bisogno".
Bonafede: spiegheremo manovra e cittadini ci daranno ragione
In un’intervista alla Stampa ha parlato invece il ministro della Giustizia M5s Alfonso Bonafede: “Ora spiegheremo ai cittadini la verità sulla manovra e ci daranno ragione. Reddito di cittadinanza e Quota 100 partiranno nei prossimi mesi e nel 2019 le assunzioni nelle amministrazioni pubbliche saranno numerose. Entro giugno 2019 - continua il ministro - cambieremo anche il processo penale”.
Boccia: troppa spesa e niente crescita
Ancora dubbi arrivano invece da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che in un’intervista a Messaggero dice: "Troppa spesa e niente crescita, manca la spinta al Sud”, riferendosi all’intesa tra governo e Commissione Ue. "Anche se approvata da Bruxelles - aggiunge - la manovra resta squilibrata dal lato della domanda mentre l'intero mondo delle imprese chiede infrastrutture e provvedimenti per la crescita come condizioni per creare lavoro". Secondo Boccia sarebbe stato necessario un intervento sul cuneo fiscale.
Ilva: M5S a Pd, nel Fondo Sviluppo Manovra i soldi per Cigs
Il Movimento Cinque Stelle, attraverso il senatore Mario Turco, della commissione Bilancio, ha intanto fatto sapere che “il sostegno al reddito" dei lavoratori del gruppo Ilva in amministrazione straordinaria in cassa integrazione "non è mai stato in pericolo, né tantomeno in discussione". Il Pd aveva lanciato l’allarme sul mancato accoglimento dell’emendamento presentato dalla senatrice Teresa Bellanova.